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Come corre il mobile payment in Italia

In pagamenti in mobilità sono sempre più diffusi e apprezzati dagli italiani che stanno superando la tradizionale ritrosia per gli strumenti diversi dal contante

Il mobile payment cresce anche in Italia. Anzi, sembra proprio che grazie ai nuovi metodi di pagamento, gli italiani stiano superando la tradizionale diffidenza per tutto ciò che è diverso dal contante. Nel 2016 il mobile remote payment – cioè i pagamenti effettuati con l’utilizzo del cellulare al posto di altri strumenti di pagamento – ha raggiunto la cifra di oltre 600 milioni di euro, aumentando la quota di mercato del 61% rispetto all’anno precedente.

Ma è solo una goccia nel mare del successo dei pagamenti innovativi (eCommerce, ePayment, Mobile Payment & Commerce, Contactless Payment, Mobile POS) che hanno superato i 30 miliardi di euro a livello (+46%), sostenuti dalla crescita dei pagamenti con tecnologia contactless: 7 miliardi di euro con un aumento di +700% e pagamenti mobile che raggiungono la cifra di 3,9 miliardi di euro registrando una crescita del 63% (16% del totale).

Mobile payment Italia: il quadro

Nel quadro del mobile payment in Italia sono raddoppiati, per esempio, i pagamenti da cellulare legati ai trasporti come i biglietti del bus, pagamento delle soste, taxi e car/bike sharing, che raggiungono i 90 milioni di euro segnalando una crescita del 97%. Anche il settore del trasporto attraverso taxi rappresenta una quota di mercato pari quasi a 4,5 milioni di euro pagati attraverso dispositivi mobile come smartphone e tablet. Anche se per transazioni basse, i mobile remote payment hanno una frequenza di utilizzo molto alta, secondo i dati dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano.

Secondo lo studio, si stima che a livello globale nei prossimi tre anni la frequenza di utilizzo dei dispositivi mobili aumenterà ulteriormente per arrivare nel 2019 al raddoppio delle le transazioni attraverso mobile remote payment. E se il mobile remote commerce (l’acquisto tipicamente tramite app dal cellulare) è ormai una certezza, il mercato punta molta sul mobile proximity payment. Si tratta cioè della possibilità di utilizzare lo smartphone come un Pos grazie a i servizi lanciati da produttori di telefoni (Apple, Huawei, Samsung, Xiaomi), fornitori di sistemi operativi (Android e Microsoft) o operatori telefonici (Tim, Vodafone) ed alcuni operatori telefonici come Vodafone confermano la volontà di entrare nel mercato dei pagamenti sia di prossimità che a distanza.

Il futuro

Secondo l’analisi di 378 startup e lo studio del contesto internazionale, l’Osservatorio mobile payment ha previsto i seguenti scenari per l’ulteriore sviluppo del settore:

  • Mobile Wallet: lo smartphone può arricchire l’esperienza di acquisto degli utenti in un punto vendita integrando il pagamento anche ad altri servizi. Sono state individuate 97 startup che si muovono in questa direzione.

  • Geo-localizzazione: lo smartphone dotato di sistemi di localizzazione può aiutare a capire chi sia l’individuo che si trova in negozio e abilitarne il pagamento. Nel corso del 2016 Google ha lanciato e dismesso un servizio denominato “Payments hands free”, che attraverso la geo-localizzazione consentiva di pagare senza dover estrarre il cellulare dalla tasca. Altro esperimento interessante quello di Amazon Go, un negozio fisico in cui il pagamento avviene tramite l’account Amazon dell’utente senza cassa e senza code, utilizzando il telefono per identificare l’utente entrato in negozio;

  • Biometria: l’attivazione dei pagamenti può essere abilitata da varie tecnologie biometriche quali lettura dell’iride, lettura dell’impronta digitale, riconoscimento facciale, e lo smartphone può diventare un valido strumento di riconoscimento. Nel 2016 Mastercard ha sperimentato il selfie payment con riconoscimento facciale tramite la videocamera del cellulare o del PC; dal 2014 Apple Pay utilizza l’impronta digitale sostitutiva del PIN per confermare il pagamento tramite Mobile;

Le migliori app e il caso Satispay

Tra tutte le app di mobile payment disponibili (leggi il nostro approfondimento), una menzione speciale va a Satispay. Al 100% italiana, Satispay è l’app di mobile payment all’avanguardia in Italia e non solo. Consente di trasferire denaro ai propri contatti o pagare nei negozi tramite l’associazione he funziona attraverso un circuito collegato al proprio numero di telefono e all’Iban. Si può stabilire un budget settimanale, accreditato attingendo in maniera automatica dal conto bancario, e offre la possibilità agli esercenti di proporre promozioni o iniziative di fidelizzazione.

Da poche settimane è stata inserita, prima italiana, nella classifica delle 100 realtà più importanti ed innovative nel settore del fintech da Kpmg e H2 Ventures. Satispay entra nella categoria “Emerging stars”, le stelle emergenti che si stanno facendo notare per il loro grado d’innovazione nel settore. L’azienda è stata fondata nel 2013 dall’idea di tre giovani italiani.