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Manager pubblici, i più ricchi sono Ambrosini e Starace

Sette i milionari. Ma ci sono anche dirigenti “poveri”, che non hanno reddito o sono addirittura in credito

Avete sempre pensato che i manager guadagnino cifre stellari? Avete sempre sbagliato. Accanto ai molti dirigenti abbienti, infatti, ne esistono anche di “poveri”. Perlomeno stando alle loro dichiarazioni dei redditi. A dirlo un’analisi che Repubblica ha condotto analizzando i 740 che i manager di altissimo grado che lavorano in enti pubblici, in aziende partecipate dallo Stato per oltre il 20% o in enti la cui gestione è sostenuta dallo Stato per oltre il 50% sono tenuti a depositare presso la Presidenza del Consiglio. Il paperone numero uno degli enti pubblici è Stefano Ambrosini, presidente Finpiemonte, che nel 2018 ha dichiarato 3 milioni 991 mila e 686 euro. Medaglia d’argento per Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale dell’Enel, che ha dichiarato al fisco 3 milioni 373 mila 719 euro di entrate. In terza posizione Claudio Tesauro, presidente dell’agenzia pubblica Invitalia e socio dello studio legale Bonelli Erede, con 2 milioni 721 mila e 922 euro. Complessivamente i milionari sono sette. Ma dall’altra parte della barricata ci sono i (presunti) poveri. Come il manager dell’aeroporto di Genova che non ha reddito. O il manager della società consortile GAL Oglio Po Terre D’acqua che nel suo 740 ha scritto “1 euro”. Ancora peggio va ai dirigenti dell’ente GAL Terre astigiane che vantano un credito e dunque hanno un reddito negativo per 7 mila 299 euro.

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Francesco Starace, a.d. e direttore generale di Enel è il "paperone numero 2" degli enti pubblici © MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images