Connettiti con noi

Business

In Italia 13.479 droni, il settore vale 100 milioni di euro

Mercato in ascesa, ma solo un’azienda su quattro investe in Ricerca e Sviluppo. Agricoltura, monitoraggio e gestione delle emergenze i campi di applicazione principale, poco sviluppato il trasporto di merci e persone

Per scartare un pacco consegnato da un drone dovremo aspettare anche molto tempo. È questa una lettura che si può dare ai risultati della ricerca presentata dall’Osservatorio droni della School of Management del Politecnico di Milano, che fotografa il mercato dei droni in Italia: un settore ancora limitato, ma con grandi potenzialità di crescita.

Nella ricerca – presentata nella mattinata di martedì 11 febbraio in occasione del convegno Droni: pronti al decollo! – si stima un fatturato del settore pari a 100 milioni di euro nel 2018, ancora esiguo ma destinato a crescere esponenzialmente: il 55% delle aziende evidenzia un significativo sviluppo negli ultimi 12 mesi e oltre due terzi prevedono una forte crescita nei prossimi tre anni. “Il settore civile dei droni sembra avere tutte le caratteristiche per potersi sviluppare in Italia nei prossimi anni”, spiegano Alessandro Perego e Giuseppe Sala, rispettivamente direttore del dipartimento di Ingegneria gestionale e direttore del dipartimento di Scienze e Tecnologie aerospaziali. “Stiamo parlando di un mercato emergente, anche se ancora economicamente modesto e con aziende prevalentemente piccole, ma con un grande potenziale di crescita nei prossimi tre anni. A livello applicativo i droni sono già impiegati in numerosi settori, come ad esempio l’agricoltura, la gestione di emergenze, il monitoraggio di territori a seguito di catastrofi naturali e nel settore delle utility per lo svolgimento di ispezioni e sopralluoghi. Sono invece ancora poche le applicazioni nei trasporti di merci e persone, soprattutto in ambito urbano”.

Droni: i numeri del mercato italiano

Tra produttori di beni e fornitori di servizi, le aziende del settore sono circa 700, meno dell’1% del tessuto industriale del Paese. Il 55% ha sede nel nord Italia, soprattutto Lombardia (20%), Lazio (12%) ed Emilia-Romagna (9%). Si tratta principalmente di realtà di piccole o piccolissime dimensioni: il 77% ha meno di 10 dipendenti. Il 49% delle aziende è nato tra il 2013 e il 2018. “Quello dei droni professionali in Italia è un settore nascente con un mercato ancora piccolo, ma con un grande potenziale”, conferma Paola Olivares, Project Manager dell’Osservatorio Droni. “Nella filiera italiana, però, è da sottolineare come ben il 23% delle aziende dell’offerta non investa in ricerca e sviluppo, che rappresenta un elemento fondamentale per garantire la sostenibilità di lungo periodo e cogliere tutte le opportunità offerte dallo sviluppo delle tecnologie digitali”.

Tutti coloro che vogliano eseguire un’attività con i droni sul territorio italiano devono registrare il proprio aeromobile sul portale di Enac: da gennaio 2016 a fine dicembre 2019 sono stati registrati 13.479 droni, con un incremento medio annuo del 13%. Gran parte delle registrazioni riguarda droni con un peso inferiore a 1 kg (43%) e tra 1 e 5 kg (48%). Solamente il 6% delle registrazioni è per droni con peso compreso tra 5 e 10 kg e il restante 3% per droni sopra i 10 kg. Il 56% dei droni registrati appartiene a cinque costruttori: DJI con il 47% delle registrazioni totali, Parrot (3%), Yuneec (2,5%), DXdrone (2%) e Italdron (1,5%).

Credits Images:

Un drone di Dji, leader di mercato in Italia, impegnato in campo agricolo (Image by DJI-Agras from Pixabay)