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Innovazione: l’Italia cresce, ma non è ancora abbastanza

Sia per quanto riguarda il numero di scaleup sia per quanto riguarda l’indice di investimento siamo solo ottavi in Europa

Stiamo migliorando, ma non abbastanza. Secondo il nuovo rapporto Tech Scaleup Italy, realizzato da Mind the Bridge in collaborazione con l’agenzia Agi, sebbene l’Italia stia spingendo sull’acceleratore dell’innovazione non riesce ancora a raggiungere i Paesi che già da anni stanno battendo su questo tasto. Le 23 nuove scaleup, ossia le società innovative con un grado di maturazione superiore alle startup, aperte nei primi sei mesi del 2018 fanno ben sperare. Così come i 335 milioni di dollari raccolti nello stesso arco di tempo, specie se si pensa che è un importo simile a quello raggiunto durante tutto lo scorso anno. Tuttavia, sia per quanto riguarda il numero di scaleup sia per quanto riguarda l’indice di investimento, siamo solo ottavi in Europa. Basti pensare che alla fine del 2017 le nostre scaleup rappresentavano il 3,2% del totale delle scaleup europee e il fatturato complessivo, pari a 1,3 miliardi di dollari, costituiva solo l’1,6% del capitale investito in tutte le scaleup del continente.

Innovazione: tutti i problemi dell’Italia

Per quali ragioni l’Italia dell’innovazione è così indietro rispetto agli altri Paesi europei? Secondo gli esperti, perché manca un piano nazionale. “A febbraio, prima delle elezioni, avevamo raccomandato al governo eletto di lanciare una sorta di piano Marshall per l’innovazione in Italia, con l’iniezione di 2 miliardi di euro volti a spingere e a catalizzare maggiori investimenti privati. Questa era e resta l’unica strada per cercare di ridurre l’enorme divario che separa l’Italia dai principali paesi europei che sono a loro volta in ritardo sugli Stati Uniti e sul Regno Unito. Ora l’Italia ha un nuovo governo. La raccomandazione è ancora valida. Stare fermi non è un’opzione”, ha affermato Alberto Onetti, chairman di Mind the Bridge e coordinatore Sep. Non bisogna dimenticare, inoltre, che l’ecosistema italiano è decisamente più giovane della media europea. Solo il 20% delle scaleup è stato fondato prima del 2010. Non solo, il 60% ha completato l’ultimo round di finanziamento negli ultimi tre anni: questo significa che c’è un disallineamento tra l’anno di fondazione e l’anno di finanziamento. Le nostre scaleup, dunque, non riescono ad accedere velocemente a risorse significative.