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Cgia, insieme all’Iva potrebbe aumentare anche l’evasione fiscale

L’incremento delle aliquote per coprire i 23 mld della clausola di salvaguardia potrebbe inasprire l’infedeltà fiscale, che già oggi ci costa 133 mld

Il tanto temuto aumento dell’Iva e i conseguenti effettivi negativi sull’economia? Potrebbero non essere le uniche batoste in arrivo per gli italiani. Secondo la Cgia di Mestre, infatti, se i presupposti attuali non cambieranno, l’Italia rischia anche un forte aumento dell’evasione. Tutti questi spauracchi rischiano concretamente di trasformarsi in realtà a causa delle novità introdotte dall’ultima legge di Bilancio, e in particolare della clausola di salvaguardia da 23 miliardi di euro. Se non si troveranno pari risorse entro l’autunno, è praticamente certo che dal prossimo anno ci ritroveremo alle prese con un incremento delle aliquote Iva, un inasprimento della recessione e un’esplosione del “popolo dei furbetti”. <Il possibile aumento di 3 punti percentuali dell’aliquota ridotta e di 3,2 di quella ordinaria interesserebbe anche i servizi di manutenzione e di riparazione, gli onorari dei liberi professionisti e le ristrutturazioni edilizie. Con questo aumento d’imposta, di fatto molti clienti finali sarebbero “spinti” a non pagarla affatto, evitando di richiedere al prestatore del servizio la fattura o la ricevuta fiscale> ha spiegato spiega l’associazione degli artigiani.

Del resto, stando alle elaborazioni dell’Ufficio studi della Cgia, l’aumento di un solo punto dell’aliquota ridotta (attualmente al 10%) costerebbe agli italiani ben 2,9 miliardi di euro e l’aumento di quella ordinaria circa 4,4 miliardi. Cifre che incoraggerebbero l’infedeltà fiscale.Un problema non da poco, considerando che già oggi l’evasione fiscale sottrae alle casse dello Stato una cifra stimata in 113 miliardi di euro all’anno.