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La ricchezza delle famiglie italiane vale 10 mila mld. Il mattone vince sulle azioni

Le attività finanziarie sono cresciute fino al 2006: la crisi finanziaria globale e quella dei debiti sovrani hanno interrotto la loro crescita e la ripresa dopo il 2011 non le ha ancora riportate ai valori pre-crisi

Chi l’avrebbe detto? Eppure, è un dato di fatto: a dispetto della crisi, della situazione difficile in cui versa l’Italia oggi, delle difficoltà di questi anni, siamo un popolo ricco. A dirlo uno studio della Banca d’Italia, secondo cui nel 2017 le famiglie italiane hanno accumulato complessivamente una ricchezza pari a poco meno di 10 mila miliardi di euro. Numeri alla mano, la ricchezza totale netta, considerando anche i debiti, è 8,5 volte il reddito disponibile. Rispetto al 2016, è cresciuta la componente finanziaria, costituita da azioni, bond e depositi, su quella reale, data soprattutto da abitazioni e terreni: la prima ammontava a 4.400 miliardi e la seconda a 6.300 miliardi di euro. Se paragoniamo queste due voci al reddito disponibile, vediamo che la ricchezza reale è pari a 5,5 volte il reddito disponibile, mentre quella finanziaria è 3,8 volte.

La ricchezza reale vince su quella finanziaria

La ricchezza reale continua, dunque, a fare la parte del leone: del resto, storicamente, è sempre stata superiore alla ricchezza finanziaria. L’unica eccezione è rappresentata dalla seconda parte degli anni Novanta del secolo scorso, durante i quali c’è stato il boom di Borsa della “new economy”. Ma rispetto al passato le cose stanno comunque cambiando. “Le attività finanziarie sono cresciute fino al 2006: la crisi finanziaria globale e quella dei debiti sovrani hanno interrotto la loro crescita e la ripresa dopo il 2011 non le ha ancora riportate ai valori pre-crisi. Al contrario il rapporto tra ricchezza reale e reddito disponibile è cresciuto fino al 2012, per poi diminuire per effetto della discesa dei prezzi delle case” hanno commentato gli estensori del paper.Per quanto riguarda la componente finanziaria, gli italiani accordano la loro preferenza soprattutto a depositi bancari e liquidità, che rappresentano il 31% di tutta questa ricchezza. Al secondo posto le azioni (con il 24%) e i titoli pubblici (scesi a circa il 20% del totale). Questi ultimi sono detenuti soprattutto in maniera indiretta tramite fondi pensione e gestioni.La ricchezza reale rimane più grande della ricchezza finanziaria non solo in Italia, ma anche in Spagna e in Francia; mentre negli Stati Uniti, nel Canada, in Giappone accade il contrario. I due aggregati sono equivalenti nel Regno Unito.

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