Eni sta facendo la storia in modo estremamente tecnologico: il merito è di High Performance Computing 6 (HPC6), supercomputer che guida l’innovazione industriale e la green transition della multinazionale. E si parla di merito per una ragione specifica: HPC6 ha recentemente ottenuto un risultato straordinario, piazzandosi al quinto posto della classifica mondiale dei computer più potenti.
Come spiega dettagliatamente l’apposita pagina dell’azienda, il supercomputer è stato completato e avviato a novembre 2024 e potenzia significativamente la capacità computazionale del Green Data Center di Ferrera Erbognone, in provincia di Pavia, portandola da 70 a 606 milioni di miliardi di operazioni matematiche complesse eseguite in un secondo, cioè a 606 PFlops di picco.
Questa capacità di calcolo non solo gli ha fatto guadagnare la succitata quinta posizione nella TOP500, ma lo ha reso il più potente supercomputer in Europa e lo ha trasformato in una pietra miliare per l’industria globale. Come mai? Perché rispetto ai predecessori HPC4 e HPC5, l’HPC6 riesce ad accelerare i processi di ricerca e permette di gestire in modo più efficiente anche enormi quantità di dati, facilitando l’ottimizzazione delle operazioni industriali e la simulazione di scenari complessi.
Va anche precisato che Eni ha fatto un ulteriore passo in avanti con la progettazione e l’implementazione di un sistema ibrido, che combina CPU e GPU, offrendo prestazioni superiori e maggiore efficienza energetica. Inoltre il supercomputer, realizzato in collaborazione con Hewlett Packard Enterprise, non è stato posizionato a Ferrera Erbognone per caso.
L’impianto in questa località, infatti, è stato ideato e progettato per ridurre l’impatto ambientale e la scelta di un sistema di raffreddamento a liquido e di altre tecnologie green consente di minimizzare il consumo energetico, rimanendo in linea con gli obiettivi sostenibili di Eni. Tutto perfettamente in linea con la strategia di decarbonizzazione e con la necessità di Eni di accelerare lo sviluppo di nuove soluzioni energetiche.
HPC6 non è solo una macchina potente, ma un vero e proprio motore per la ricerca e l’innovazione nel settore delle energie rinnovabili, dello stoccaggio della CO2, delle batterie avanzate, e nella fusione nucleare. Tutto ciò non solo conferma l’impegno dell’azienda nell’innovazione tecnologica, ma ne rafforza anche la leadership nella transizione energetica.
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