“Ho fondato questa azienda nel 2009 spinto dal desiderio di creare qualcosa di unico per l’India e per il mercato globale”. Sono le prime parole pronunciate da Kapil Chopra, imprenditore che ha dato vita al brand Diviana, nel corso dell’intervista realizzata da Business People in occasione dell’inaugurazione del flagship store di via Monte di Pietà a Milano. Il primo al di fuori del continente indiano.
Chopra, ingegnere di formazione con credenziali avanzate nel campo dell’arredo, per il suo debutto europeo ha scommesso su un mix tra artigianalità indiana e stile tricolore. Ha, infatti, scelto come Art Director l’italiano Marco Corti. Il risultato di questa sinergia sono due collezioni, Sublime e Q Collection, che, ciascuna a proprio modo, interpretano l’essenza della tradizione indiana combinandola con il sofisticato gusto europeo, che ha nella Penisola il suo centro nevralgico.
In soli 15 anni la sua azienda ha raggiunto una forza lavoro di circa 900 professionisti in tutto il mondo, un fatturato di circa 15 milioni di euro e un investimento in Europa che nel prossimo biennio raggiungerà i 50 milioni di euro. Qual è il segreto di questo successo?
Il nostro obiettivo è essere l’azienda più veloce a progettare e sviluppare arredi che si distinguano al contempo per il loro valore estetico, ma anche per la loro funzionalità. Per esempio, negli ultimi 18 mesi abbiamo ideato ben 250 prodotti che non sono solo eleganti e lussuosi, ma anche di pratico utilizzo. Inoltre, uno dei nostri punti di forza è la qualità e rapidità del servizio: consegniamo quasi tutti i modelli entro 90 giorni. Il nostro target ideale sono consumatori che apprezzano il design sofisticato, le scelte eco-consapevoli e sono disposti a investire in prodotti che offrono vantaggi unici e differenziati.
Siete il primo marchio indiano di luxury design a debuttare in Europa, cosa l’ha spinta a prendere questa decisione?
L’Europa, e l’Italia in particolare, rappresentano una piattaforma di lancio globale ideale. Milano è più di una località: è un simbolo di eccellenza globale nel design, nella moda e nella cultura e incarna lo spirito di eleganza, artigianalità e design lungimirante che definisce Diviana. Amiamo in marchi italiani ed europei, e credo che potremo trarre ispirazione da questo mercato vivace e lungimirante, ma anche collaborare con gli altri brand. Ci piacerebbe imparare da loro, ma anche sostenerli nella produzione. Stabilire un hub a Milano ci permette di connetterci con i mercati chiave di tutto il continente in modo più efficace, sfruttando i forti legami della città con i settori della moda, del design e del lusso. Da questa base centrale, intendiamo coordinare i nostri sforzi commerciali, produttivi e di partnership in tutta Europa, assicurandoci di rimanere agili e reattivi alle esigenze del mercato regionale e alle preferenze dei consumatori.
Che tipo di crescita vi aspettate nei prossimi anni?
L’espansione globale di Diviana è a dir poco ambiziosa: stiamo tracciando un percorso per ridefinire l’arredamento di lusso su scala globale. Con una strategia meticolosamente pianificata, stiamo bilanciando una potente presenza al dettaglio attraverso l’apertura di 60 flagship store in città chiave con audaci partnership nei settori dell’ospitalità, delle aziende e del design. L’intento è quello di diventare una vera e propria azienda globale, il che significa essere presenti un Europa, ma anche negli Stati Uniti, in Russia e a Dubai. In sintesi, vogliamo sondare tutti i mercati per vedere come e quanto vengono apprezzati i nostri prodotti. E per farlo intendiamo seguire una strategia multicanale.
Perché avete scelto un designer italiano e, in particolare, perché proprio Marco Corti?
Abbiamo conosciuto Marco un po’ per caso, ma ho imparato ad apprezzare il suo talento e la sua esperienza e, per questo, ho grande fiducia in lui. Credo che la sua collaborazione sarà una chiave fondamentale per alimentare il successo di Diviana nel mondo.
Varcare i confini dell’India per debuttare in Italia e nel resto del mondo significa anche dover conciliare i gusti estetici delle diverse culture…
Certamente, riteniamo fondamentale che lo stile delle nostre collezioni risponda ai gusti di tutti i Paesi. Devo però anche dire che, frequentando l’Italia e gli italiani, mi sono reso conto di quanto la loro cultura familiare e la nostra siano in realtà molto simili. E io stesso, da designer e produttore ho sempre apprezzato l’estetica e il gusto dei creativi italiani.