Trump, divieto di ingresso negli Usa ai cittadini di 12 Paesi e restrizioni ad altri 8

Trump, divieto di ingresso negli Usa ai cittadini di 12 Paesi e restrizioni ad altri 8© Shutterstock

Il presidente Usa, Donald Trump, continua il processo di chiusura nei confronti degli stranieri: ha imposto il divieto di ingresso negli Usa ai cittadini di 12 Paesi e delle restrizioni per coloro che provengono da altri otto territori considerati pericolosi.

Inoltre ha avviato una indagine su alcuni collaboratori di Joe Biden, accusati di aver nascosto un presunto declino mentale dell’ex presidente. Si sta accanendo chiaramente contro i migranti e gli avversari politici.

Si tratta di un provvedimento, quello contro gli stranieri, che richiama il cosiddetto Muslim ban del primo mandato del Tycoon e cammina di paripasso con gli accertamenti contro l’ex amministrazione Usa annunciata già in campagna elettorale.

I Paesi coinvolti e i provvedimenti

Nella fattispecie, il divieto di ingresso negli Usa colpisce i cittadini di Afghanistan, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Yemen e Myanmar (chiamata Birmania). Entrerà in vigore dal 9 giugno 2025. Le restrizioni riguardano, invece, i cittadini di Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela. È possibile che la loro attuazione venga ostacolata da ricorsi legali.

Trump ha spiegato che il suo intento è quello di “proteggere i propri cittadini da attacchi terroristici e da altre minacce alla sicurezza nazionale o pubblica”. Infine ritiene responsabile Biden di avere adottato politiche migratorie troppo permissive che hanno permesso l’ingresso di “milioni di illegali”. L’indagine sull’ex presidente è stata formalizzata in un memorandum inviato al procuratore generale Pam Bondi.

L’ex presidente democratico ha risposto definendo “qualsiasi insinuazione contraria è ridicola e falsa”, spiegando che le azioni di Trump sono “solo una forma di distrazione da parte di Donald Trump e dei Repubblicani al Congresso che stanno spingendo leggi disastrose per tagliare programmi essenziali come Medicaid e aumentare i costi per le famiglie americane, tutto per finanziare agevolazioni fiscali per i super-ricchi e le grandi società”.

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