Per Google non è solo la concorrenza dell’intelligenza artificiale a minacciare il suo dominio online. In Europa, si profila una valanga di cause civili che potrebbero costare al colosso californiano fino a 12 miliardi di euro in risarcimenti.
Al centro del contendere, l’accusa di aver abusato della propria posizione dominante nel settore delle ricerche per favorire il proprio servizio di shopping, a discapito dei comparatori di prezzo concorrenti.
Tutto nasce dalla storica multa da 2,4 miliardi inflitta nel 2017 dalla Commissione europea. Una sentenza poi confermata in appello, che ha aperto la strada a una serie di azioni legali in almeno sette Paesi dell’Unione europea. Attualmente sono attive 12 cause, nove delle quali superano già i 12 miliardi complessivi di richieste danni.
In calendario ci sono udienze cruciali: a giugno a Londra, per la richiesta da 1 miliardo di sterline di Kelkoo e Foundem; a settembre ad Amsterdam, con la causa della Compare Group; e in autunno in Germania, dove Idealo – controllata da Axel Springer – chiede 3,3 miliardi di euro. Anche in Italia si fa sentire l’eco dello scontro: Moltiply Group SA ha notificato a Google una richiesta da 2,97 miliardi per presunti danni subiti dal sito Trovaprezzi tra il 2010 e il 2017.
Ma la strada per ottenere i risarcimenti è in salita. Le aziende dovranno dimostrare il nesso diretto tra il comportamento di Google e le perdite economiche. Google, da parte sua, respinge ogni accusa, sostenendo la legittimità delle proprie pratiche.
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