Il progetto Play for the Future entra nella sua seconda fase triennale con un obiettivo chiaro: offrire ai giovani coinvolti nel sistema penale, interno ed esterno, un’opportunità concreta di reinserimento sociale attraverso lo sport e l’orientamento professionale.
Nato nel 2023 da una collaborazione tra Fondazione Milan, Fondazione Cdp e Ministero della Giustizia, il progetto accoglie ora la Figc come nuovo partner strategico, rafforzando il programma sia a livello formativo sia operativo.
Dopo aver toccato Napoli, Bari, Palermo e Catania nella sua prima edizione, l’iniziativa si espande ora anche a Milano e Airola (Bn). Ogni anno saranno attivati due percorsi paralleli per ciascun presidio: uno destinato a circa 20 ragazzi detenuti negli istituti penali per i minorenni e uno per circa 15 giovani sottoposti a misure penali esterne, come la “messa alla prova”.
Come funziona il progetto Play for the future
Play for the Future combina l’educazione sportiva con percorsi di orientamento e accompagnamento lavorativo. All’interno degli istituti, i ragazzi apprenderanno le basi tecniche del calcio e potranno conseguire l’attestato Grassroots livello E – Social Football, con possibilità di mettere in pratica quanto appreso anche in società sportive esterne, una volta concluso il periodo detentivo. In parallelo, saranno organizzati corsi di aiuto allenatore e inserimenti in stage lavorativi presso realtà sportive locali.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha sottolineato l’importanza di sport e lavoro come strumenti fondamentali per la rieducazione dei minori: “Vorrei che iniziative di questo genere proliferassero nel campo degli altri sport e del lavoro”. Paolo Scaroni, presidente di Ac Milan e Fondazione Milan, ha evidenziato il ruolo chiave del progetto nel creare impatto sociale positivo, mentre Giovanni Gorno Tempini (Fondazione Cdp) ha parlato di un’iniziativa “ad alto impatto sociale”, utile anche a prevenire la dispersione del capitale umano. Infine, Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha ricordato l’impegno della Federazione nell’educazione e nella responsabilità sociale, con un’attenzione particolare ai giovani, tanto da aver modificato il Codice di Giustizia Sportiva per introdurre misure alternative alle sanzioni disciplinari per i minori.
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