Dalla connettività ai costi: così cambia l’auto

Dal digitale alla perdita di importanza della proprietà, passando per una nuova preferenza per crossover e city car superaccessoriate. Le regole del gioco stanno cambiando sempre più velocemente nel mondo delle quattro ruote

Dalla connettività ai costi: così cambia l'autoBMW iX - La BMW iX sfrutta il sistema ConnectedDrive per aggiornare in tempo reale la mappa delle colonnine e prenotare la ricarica con pochi tap

Il mondo dell’auto non sta solo cambiando, sta accelerando. Le regole del gioco si riscrivono sotto i nostri occhi: la tecnologia s’infiltra in ogni aspetto della guida, il possesso dell’auto diventa sempre più flessibile e i consumatori scoprono che piccolo è bello… se ben accessoriato. Ma non è tutto. Oggi un’auto non è più solo un mezzo di trasporto, è un hub connesso capace di dialogare con le infrastrutture, trovare il percorso più rapido e persino dimostrare la propria innocenza in caso di incidente.

Le auto moderne non si limitano più a portarci da un punto A fino a un punto B: si connettono, comunicano e prendono decisioni in tempo reale. Le infrastrutture smart e le piattaforme di ricarica si integrano con i sistemi di bordo, suggerendo itinerari meno trafficati o ottimizzando la gestione dell’energia nei veicoli elettrici. La mobilità connessa è la nuova frontiera e promette di rendere ogni viaggio più fluido, efficiente e sostenibile. Dalla teoria alla pratica: ecco come la mobilità connessa sta già cambiando il nostro modo di viaggiare. Prendiamo la Tesla Model Y, che in combinazione con la rete di Supercharger distribuita lungo la penisola, permette di pianificare in automatico la ricarica lungo il tragitto, evitando soste inutili. Oppure la nuova Volkswagen ID.7, che grazie al suo sistema di navigazione predittivo integra dati sul traffico in tempo reale e adatta il consumo di energia per massimizzare l’autonomia di 600 km.

Le infrastrutture stanno evolvendo di pari passo. A Milano, il progetto Smart Road lungo la A4 utilizza sensori e connessioni V2I (Vehicle-to-Infrastructure) per informare gli automobilisti su limiti di velocità dinamici e condizioni del traffico. A Torino, la sperimentazione di semafori intelligenti dialoga con auto elettriche e ibride plug-in, suggerendo il ritmo ideale per trovare il verde ed evitare sprechi energetici.

Anche i marchi premium abbracciano questa rivoluzione. La Bmw iX sfrutta il sistema ConnectedDrive per aggiornare in tempo reale la mappa delle colonnine e prenotare la ricarica con pochi tap. Audi, con il sistema Car-to-X, permette ai modelli come la Q8 e-tron di ricevere informazioni da altri veicoli e dall’infrastruttura, ottimizzando il percorso. Mercedes, con l’M-Bux Hyperscreen del modello EQS, integra un’intelligenza artificiale che apprende le abitudini del guidatore e suggerisce in anticipo le soste per ricarica o relax. La Fiat 600e dimostra come anche le city car possano trarre vantaggio dalla connettività: il suo assistente virtuale consente di gestire la climatizzazione da remoto e di localizzare le colonnine più vicine tramite un’app dedicata.

City car smart: piccole fuori, ricche dentro

Le city car e le compatte non sono più sinonimo di compromessi. Se un tempo chi sceglieva un’auto piccola doveva rinunciare al comfort o alla tecnologia, oggi l’equazione è cambiata. Modelli sempre più ricchi di accessori e sistemi Adas avanzati dimostrano che le dimensioni ridotte possono andare a braccetto con sicurezza, prestazioni e stile.

Il problema? Le vere city car di segmento A stanno diventando una rarità. Tra le poche superstiti ci sono la Toyota Aygo X, lunga 370 cm, con stile audace e assetto rialzato, e la nuova Fiat Pandina Hybrid, versione attualizzata della Panda (371 cm). Entrambe offrono dotazioni moderne, ma con prezzi vicini a quelli di modelli più grandi: la Pandina parte da 18.900 euro.

Per chi vuole distinguersi, rimangono le tre porte più iconiche, Fiat 500 e Mini, anche cabriolet, affiancate dalle loro versioni elettriche. Ma le novità nel segmento parlano la lingua dei Watt. Arriva dalla Cina la Leapmotor T03, marchio entrato nella galassia Stellantis. Con 362 cm di lunghezza, interni spaziosi e curati e due grandi schermi (senza però Android Auto e Apple CarPlay), offre 265 km di autonomia. Il prezzo? 18.900 euro. A contenderle il primato di urban car elettrica più accessibile c’è la franco-rumena Dacia Spring, aggiornata nel 2024, che resta la più economica con un listino da 17.900 euro. Essenziale ma spaziosa (370 cm), ha un’autonomia di 225 km e uno stile moderno. Da poco alla tenzone elettrica si è aggiunta pure la coreana Hyundai Inster, una compatta che punta su tecnologia e interni spaziosi. Con 383 cm di lunghezza e oltre 300 km di autonomia, si candida a protagonista tra i segmenti A e B. Listino da 24.900 euro.

Crossover compatte: equilibrio tra spazio e tecnologia

Le Suv hanno dominato il mercato per anni, ma ora le crossover si prendono la scena. Meno alte, più leggere e con consumi ridotti rispetto ai mastodontici fuoristrada urbani, offrono un perfetto compromesso tra spazio, dinamismo e sostenibilità. La differenza con le Suv è questione di lana caprina. Per fare chiarezza si può dire che le Suv hanno la trazione integrale, le crossover sono 4×2. Per questo, sul mercato le crossover sono oltre 150, e si differenziano tra modelli di piccole, medie e grandi dimensioni. Le crossover si sono confermate come la tipologia di automobile più amata dagli italiani, con una quota di mercato del 57,4% tra tutti i segmenti di Suv e crossover.

Tra le new entry spicca la Fiat Grande Panda (da 18.900 euro), una sintesi tra passato e futuro. Con linee squadrate ispirate alla storica Panda 4×4, si proietta nel segmento delle crossover del segmento B. Agile in città, grazie alla maggiore altezza da terra affronta anche le fughe fuori porta. La Nissan Qashqai (da 31.570 euro), pioniera delle crossover, continua a dettare legge con il suo mix di eleganza e funzionalità. La tecnologia e-Power assicura una guida fluida ed efficiente, mentre il design scolpito la rende inconfondibile.

Sfida le convenzioni la Volkswagen T-Roc Cabriolet (da 39.100 euro), perfetta per chi ama la libertà del vento tra i capelli. Sportiva e dinamica, unisce versatilità e piacere di guida, a metà tra una crossover e una roadster. Tra i modelli premium, l’Audi Q5 Sportback (da 68.850 euro) combina lusso e praticità. Con trazione quattro e interni sofisticati, offre massimo comfort in ogni situazione. La cinese Omoda 5 (da 27.900 euro), a benzina o elettrica, porta innovazione con un design audace e soluzioni tecnologiche avanzate. Mentre un’altra cinese, la Byd Sealion 7 (da 47.400 euro), rivoluziona il segmento elettrico con elevate prestazioni e grande autonomia. Alla Mercedes Gla (da 42.794 euro), benzina e Diesel, è stato affidato il compito di unire compattezza e prestigio. Il suo design sportivo e la cura dei dettagli interni la rendono una raffinata crossover premium, perfetta per la città e l’avventura. Otto modelli, otto interpretazioni dello stile crossover, capaci di adattarsi a ogni esigenza e riscrivere le regole della mobilità moderna.

Tecnologie onboard: sicurezza sempre più digitale

Sempre più automobilisti installano dashcam per tutelarsi in caso di incidente, mentre le compagnie assicurative spingono l’uso della telematica, la cosiddetta scatola nera, per monitorare lo stile di guida e prevenire comportamenti rischiosi. Le dashcam – piccole videocamere montate solitamente sul parabrezza – registrano in tempo reale tutto ciò che accade davanti (e spesso anche dietro) al veicolo. Alcuni modelli includono sensori di movimento, Gps e accelerometri che attivano la registrazione automatica in caso di urto o brusche manovre, archiviando il filmato su una memoria interna o su scheda SD. I video raccolti possono rivelarsi prove preziose per chiarire la dinamica di un sinistro, scoraggiare truffe assicurative o persino per documentare infrazioni altrui. Anche la scatola nera – un dispositivo elettronico sempre più diffuso – registra dati fondamentali come velocità, accelerazioni, frenate, tragitti e orari di utilizzo del veicolo. Il monitoraggio continuo dello stile di guida può tradursi in premi assicurativi più convenienti, soprattutto per i conducenti virtuosi.

Auto e tasse: chi paga la mobilità che cambia

Dal digitale alla sostenibilità, dall’accessibilità alla sicurezza, dalla connettività all’intelligenza artificiale, la mobilità sta cambiando più velocemente che mai. In calo può essere considerata la passione, talvolta cattiva consigliera. Insomma, il futuro dell’auto è già qui e, per chi sa leggerne i segnali, non mancano le sorprese. L’unica costante? Per lo Stato, gli automobilisti restano dei bancomat, una fonte inesauribile di entrate.


Ha collaborato Nicole Berti di Carimate – Articolo pubblicato suBusiness People di maggio 2025, scarica il numero o abbonati qui

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