Il lavoro è, per le nuove generazioni, croce e delizia. Se, da una parte, è sicuramente ciò su cui si punta gran parte della propria realizzazione personale, ci sono anche un sacco di incertezze che rendono il futuro un grande punto interrogativo.
Il 59% dei giovani desidera autonomia sul lavoro e il 43% chiede che le proprie competenze vengano viste, riconosciute e valorizzate. Questo, e molto altro, è quanto emerge dal rapporto di Grafton, marchio di Gi Group Holding specializzato nel Professional Recruitment.
I dettagli del report sul lavoro e i giovani
Il lavoro, per le nuove generazioni, è incerto, nonostante i giovani abbiano le idee chiare e dei valori radicati sui quali fare affidamento. Nello specifico, il target di intervistati vede a confronto la GenZ e i Millennial, che puntano al benessere personale (sia in campo professionale che nella vita privata).
Al primo posto non c’è la carriera, ma il clima sul posto di lavoro: che possa essere positivo e propositivo. È così per il 70% del campione, che desidera anche mantenere un sano equilibrio tra vita privata e professionale nel 67% dei casi. Questo dato permette alle aziende di lavorare in maniera mirata sulla talent attraction, così da ridurre i disillusi sul lavoro. Lo deve fare concentrandosi sulle soft skills, giudicate più importanti delle hard skills.
L’avanzamento di carriera, per il 33% del campione intervistato, corrisponde al benessere personale, il 27% al raggiungimento dei propri obiettivi e il 23% alla costruzione di una famiglia. Solo il 12% continua a collegare l’idea di successo a un’affermazione professionale.
L’incertezza c’è ma non frena
Soltanto un intervistato su due non soffre il clima di incertezza generale e afferma di avere una visione nitida di dove sarà tra cinque anni. La ragione principale è la mancanza di idee chiare sul lavoro (21%), seguita dall’instabilità del contesto esterno (15%). Il 10% fa riferimento a una insoddisfazione o precarietà della condizione attuale, l’8% indica la necessità di completare il proprio percorso di studi e il 7% non riesce a vedere la possibilità di crescere personalmente.
Tuttavia i giovani non temono il cambiamento, tanto che il 77% lo percepisce come un’opportunità da cogliere per la propria crescita professionale e per la qualità della propria vita. Nello specifico, uno su tre è pronto a cambiare lavoro ogni quattro anni al massimo e uno su quattro conta di farlo entro i prossimi sei mesi. Nel 40% dei casi lo fanno per la ricerca di maggiore sicurezza economica, nel 37% dal desiderio di una retribuzione migliore e nel 32% per ottenere un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro.
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