Referendum 2025, quali sono i costi reali

Referendum 2025, quali sono i costi reali del diritto al voto© Shutterstock

Nei giorni scorsi alcune dichiarazioni dei politici italiani, soprattutto una rilasciata dalla premier Giorgia Meloni, avevano lasciato intendere che il referendum 2025 fosse costato alle casse dello Stato ben 400 milioni di euro: si tratta, a quanto pare, di costi gonfiati e fuorvianti, ma quali sono quelli reali? Scoprirlo con certezza è possibile: sono dati oggettivi e che si possono verificare.

Inoltre è il caso di chiarire che le spese per referendum ed elezioni vengono autorizzate e stanziate tramite dei provvedimenti creati ad hoc. Nello specifico, a regolarle è il decreto legge n. 27/2025, convertito in legge e modificato dalla legge n. 72/2025, e che riguarda proprio l’anno in corso.

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Quanto costa il referendum abrogativo

Per portare gli italiani alle urne si ha un costo di 1.030 euro a sezione – su un totale di 61.951 sezioni – e di 185 euro per seggi speciali, che sono 1.492. Per quanto riguarda gli elettori che si trovano all’estero, si è previsto un costo medio di 4,50 euro per l posta prioritaria. Si consideri che, secondo le stime aggiornate al 30 giugno 2024, sono 5,3 milioni gli aventi diritto al voto secondo questa procedura.

Secondo questi numeri, il referendum del 2025 ha avuto dei costi reali pari a 88.034.163 euro. Nello specifico sono 63.809.530 euro per le sezioni, 276.020 per i seggi speciali e 23.948.613 euro per gli elettori all’estero. Le somme indicate della presidente del Consiglio, quindi, sono ben oltre: più del quadruplo di quanto indicato dai documenti ufficiali.

Ma perché Meloni ha parlato di 400 milioni di euro. Sarebbero stime passate, risalenti al 2009, e che tenevano conto di altri costi indiretti come il servizio di baby sitter a carico delle famiglie a causa della chiusura scolastica necessaria per aprire i seggi.

Tenendo conto che le stime si basano sul compenso del presidente, del segretario e degli scrutatori, gli oneri per lo svolgimento contemporaneo delle elezioni amministrative e dei referendum rimangono analoghi, rappresentando di fatto una scelta più conveniente. Questo significa che conviene di più unire due consultazioni.

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