L’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, ha raffreddato le aspettative su una possibile fusione tra il gruppo italiano e la banca tedesca Commerzbank, affermando che l’attuale quotazione delle azioni di quest’ultima è ben al di sopra dei suoi fondamentali.
Secondo il banchiere, tale valutazione non apporterebbe vantaggi agli azionisti di UniCredit, che al momento detiene il 28% del capitale dell’istituto tedesco. “A questi livelli (di prezzo delle azioni), non vediamo alcun valore per i nostri investitori”, ha dichiarato Orcel in un’intervista al Cnbc. Sebbene UniCredit riconosca la redditività finanziaria della sua partecipazione in Commerzbank, il manager ha sottolineato di essere “molto soddisfatto” dei guadagni ottenuti finora, il che allontana per ora ogni ipotesi di integrazione.
Negli ultimi mesi, le azioni di Commerzbank hanno registrato un forte rialzo, con un incremento di circa l’80% dall’inizio dell’anno. Questa crescita, secondo Orcel, sarebbe dovuta più a manovre tese a sostenere artificialmente il prezzo di Borsa che a un reale miglioramento dei fondamentali economici della banca. “C’è molta attività volta a mantenere il prezzo del titolo su livelli superiori alla norma, ma noi siamo pazienti”, ha affermato Orcel.
La strategia di UniCredit per Commerzbank
Anche se UniCredit era stata inizialmente invitata a presentare un’offerta per Commerzbank, il tentativo ha incontrato una ferma opposizione sia da parte della banca tedesca sia da parte del governo di Berlino. Anzi, il cancelliere Friedrich Merz ha espresso in una lettera al comitato aziendale di Commerzbank il suo rifiuto all’operazione, definendo l’iniziativa italiana “ostile” e “inaccettabile”. Dal punto di vista normativo, UniCredit ha ottenuto il via libera sia dalla Banca centrale europea sia dall’Ufficio federale dei cartelli tedesco per aumentare la propria partecipazione in Commerzbank fino al 29,99%. Tuttavia, Orcel ha chiarito che al momento il gruppo non ha intenzione di spingersi verso una fusione, almeno finché non verranno superate le tensioni politiche e si verificheranno condizioni più favorevoli in termini di valutazione.
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