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Per Fnac è tempo di austerity

Il gruppo PPR annuncia una ristrutturazione da 80 milioni di euro e un taglio di oltre 500 posti di lavoro, di cui 200 fuori dalla Francia

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La crisi economica e la contrazione dei fatturati e dei margini si abbatte anche su Fnac, insegna che dichiara un calo delle vendite fisiche del 5,4% ma soprattutto una riduzione della metà dei propri utili operativi. Il gruppo PPR che ha in portafoglio l’insegna, ha appena annunciato il varo di una ristrutturazione che prevede a livello globale nello specifico una riduzione nei costi per 80 milioni di euro e che – come specificato nella nota ufficiale della società – prevede: “una drastica riduzione di tutte le spese, la rinegoziazione e verifica di tutti i costi dell’intera rete (pari a 156 punti vendita in 8 paesi, ndr) e di tutti i contratti di servizio relativi all’HQ, agli store e alle attività logistiche. Il piano prevede anche la sospensione di ogni nuova assunzione e il taglio di 310 posti di lavoro in Francia (che copre quasi il 70% del fatturato totale, ndr)”. PPR specifica inoltre che i tagli toccheranno funzioni di supporto in sede e negli store ma non gli staff di vendita, né i team dedicati all’e-commerce saranno toccati e che la società sta finalizzando azioni per ridurre al minimo gli impatti di questa scelta sul proprio personale. La società parla anche di ulteriori 200 posti di lavoro da ridurre al di fuori della Francia. “In Italia la società valuterà nel corso dell’anno fiscale tutte le possibili opzioni”. Di pari passo PPR conferma che sarà dato maggiore slancio alla strategia “Fnac 2015” che prevede la focalizzazione su nuove opportunità di business tra cui nuovi target (bambini e famiglie), nuove categorie merceologiche (piccoli elettrodomestici) e un’accelerazione alla strategia commerciale multicanale.