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Materie prime: aumenti oltre il 50%

Il caso più eclatante è quello del rame e del nickel, ma si registrano aumenti anche per alluminio, piombo e acciaio. L’andamento dei costi dei materiali impiegati dalle imprese elettrotecniche ed elettroniche rende sempre più difficili gli investimenti

I prezzi delle materie prime impiegate nel processo produttivo delle imprese elettrotecniche ed elettroniche sono notevolmente aumentati nell’ultimo anno e le previsioni per il 2011 indicano un’ulteriore crescita. I dati sono stati resi noti dal servizio studi di Confindustria Anie, la federazione nazionale che riunisce le imprese elettrotecniche ed elettroniche. Il caso più eclatante è quello del rame, che nell’ultimo anno ha subito un rialzo del 52,8% e nei giorni scorsi ha raggiunto quota 10 mila dollari per tonnellata. Nel 2010 aumenti dei prezzi sono stati registrati anche per nickel (52,8%), alluminio (32,7%), piombo (27,9%) e acciaio (5,1%). La causa dell’innalzamento dei prezzi delle materie prime è principalmente riconducibile alla ripresa dell’attività industriale nei Paesi emergenti, soprattutto asiatici e capitanati dalla Cina, che sono allo stesso tempo produttori ed esportatori di materie prime. Questa situazione crea anche forti speculazioni dal lato dell’offerta, con i Paesi fornitori che pongono vincoli all’esportazione e richiedono la riduzione nei tempi di pagamento, mettendo in seria difficoltà le imprese occidentali. Confindustria Anie ha denunciato una situazione preoccupante, come ha sottolineato il presidente Guidalbero Guidi: “nel lungo periodo, la costante erosione delle risorse disponibili potrebbe impattare negativamente sugli investimenti più strategici, fra cui quelli rivolti all’innovazione e alla crescita sui nuovi mercati”.