L’export italiano, a giugno 2025, è in aumento del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: secondo gli analisti, si tratta dell’effetto Usa pre dazi imposti da Trump. Gli acquisti da parte degli statunitensi, prima dell’entrata in vigore delle tariffe commerciali, hanno visto un incremento del 10,3%. Inoltre, rispetto a maggio di quest’anno, l’aumento è stato del 4%. Lo ha reso noto l’Istat, che parla di una crescita annua, in volume, dello 0,8%. Le importazioni salgono del 3,3% su base mensile e del 4,8% in valore su base annua (+2,6% in volume).
A contribuire maggiormente sono gli articoli farmaceutici, quelli chimico-medicinali e i botanici che hanno subito un incremento di 39 punti percentuali. L’export dei mezzi di trasporto, esclusi gli autoveicoli, è aumentato di quasi il 16%. Mentre i prodotti alimentari, le bevande e tabacco sono aumentati di sei punti percentuali. Gli apparecchi elettrici, invece, hanno visto un incremento pari al 3,5.
Vanno in controtendenza, su base annua, gli export di autoveicoli , in calo di quasi il 3%. I computer, gli apparecchi elettronici e ottici che hanno visto una flessione della domanda del 2,7%. Mentre gli articoli in pelle, escluso abbigliamento, sono diminuiti del 2,2 %.
Export in aumento, scorta di Made in Italy negli Stati Uniti
La crescita tendenziale delle importazioni dell’Italia dagli Stati Uniti raggiunge il 45,7% a giugno 2025 e il 14,9% nel primo semestre. Per l’export italiano verso Washington, invece, l’aumento semestrale è di quasi otto punti percentuali. A giugno sono stati registrati forti incrementi delle vendite Made in Italy negli Usa soprattutto per quanto riguarda gli articoli farmaceutici, quelli chimico-medicinali e i botanici (+77,1%) che crescono anche nel semestre di quasi il 78%. Anche per i prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca si registra un aumento del 35,5% a giugno, ma il semestre non va così bene: si attesta un calo del 10%. Inoltre, secondo l’Istat, “la crescita tendenziale dell’export è spiegata per 3,2 punti percentuali dalle maggiori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici” non soltanto verso gli Stati Uniti, ma anche verso “Francia, Spagna e Belgio”.
© Riproduzione riservata