La Banca Mondiale sovvenzionerà di nuovo il nucleare: stop al divieto

La Banca Mondiale sovvenzionerà di nuovo il nucleare: stop al divieto© Shutterstock

La Banca Mondiale, la principale istituzione finanziaria internazionale che si occupa di sviluppo economico per i Paesi più poveri, ha fatto sapere che tornerà a finanziare i progetti legati all’energia nucleare. Succede dopo 12 anni di stop, quando nel 2013 aveva vietato questo tipo di attività.

Non è mai stato un settore di grande interesse per la banca, che aveva sovvenzionato un progetto del genere l’ultima volta negli anni Cinquanta. Tuttavia, un cambio di rotta voluto dal presidente Ajay Banga potrebbe portare a un’implementazione dei sistemi per aumentare la produzione di energia senza ricorrere ai combustibili fossili, il cui impiego è la principale causa del riscaldamento globale.

Le conseguenze della recente apertura verso il nucleare

Da decenni vari Paesi in via di sviluppo chiedevano finanziamenti per la costruzione di centrali nucleari, in maniera tale da diversificare i propri sistemi di produzione di energia elettrica, ma non avevano ottenuto grandi rassicurazioni in tal senso. 

Nazioni come la Germania pensavano che si trattasse di investimenti troppo azzardati, in aree con ridotte capacità tecnologiche nella gestione di impianti nucleari, soprattutto in termini di emergenze. La Banca Mondiale ha per diverso tempo avallato questa linea – anche in considerazione degli incidenti che si sono verificati a Three Mile Island, negli Stati Uniti, e a Chernobyl, in Ucraina – ma adesso è più propensa a ricredersi sul potenziale del nucleare.

Sta accadendo, anche e soprattutto, in seguito alla crescente domanda di energia elettrica e al bisogno di produrla tenendo a bada l’inquinamento. Il nucleare, infatti, è essenziale nel mix energetico che serve a diminuire la dipendenza dai combustibili fossili. L’obiettivo è integrare pure con tecnologie più sostenibili come l’eolico, il solare e l’idroelettrico.

È un momento di grande cambiamento, non soltanto per l’interesse dimostrato dai Governi, ma anche per le potenzialità offerte dai reattori di nuova generazione, sui quali – per esempio – sta investendo anche Rolls-Royce. Se la Banca Mondiale non avesse riaperto al nucleare, l’unica alternativa per i Paesi in via di sviluppo sarebbero state le sovvenzioni di Russia e Cina. Adesso, però, si aspettano i passi successivi che – secondo le stime – dovrebbero verificarsi già nel medio periodo.

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