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Lavoro

Cinque best practice contro la Great Resignation

Il fenomeno, cominciato negli Stati Uniti, è approdato anche in Europa e di conseguenza in Italia. Ecco come le aziende possono combatterlo

Negli ultimi anni si è assistito alla crescita di un fenomeno conosciuto come “Great Resignation”. Ad accelerare il significativo aumento delle dimissioni volontarie è stata la pandemia, che spinto migliaia di persone a riflettere sul proprio work-life balance e, di conseguenza, a modificare le proprie priorità. Questo ha inevitabilmente portato le aziende a domandarsi in quale modo trattenere i talenti e come rendere l’ambiente di lavoro più soddisfacente per i propri dipendenti. SD Worx, attiva nei nei servizi di outsourcing del personale in tutta Europa, ha individuato cinque best practice che le imprese dovrebbero adottare per cercare di rallentare questo fenomeno:

  1. Benessere del dipendenteCome confermato anche dalla recente ricerca di SD Worx, “The Future of Work and People”, il benessere dei dipendenti è al primo posto nella lista delle priorità per le aziende italiane. Creare un ambiente lavorativo ottimale, dando spazio ai rapporti interpersonali, è alla base per coinvolgere e far sentire la persona parte integrante dell’azienda, vista non solo come un luogo di lavoro, ma anche un posto in cui conoscere e crescere insieme ad altri.

  2. Stabilità economicaLa questione salariale è da sempre uno dei fattori più rilevanti che spinge molti a cambiare o lasciare il proprio lavoro. Il lavoro precario e sottopagato è un problema che tocca anche i più giovani. Se guardiamo, per esempio, ai numerosi stage gratuiti che gli studenti o i neolaureati si ritrovano a dover accettare, senza nemmeno avere prospettive di assunzione, ci accorgiamo di quanta strada ancora le aziende hanno da percorrere.

  3. Equilibrio tra lavoro e vita privata (work-life balance)Conciliare la vita lavorativa con quella privata spesso non è semplice. Purtroppo, alcune aziende costringono a ritmi e orari che vanno ben oltre gli standard, a discapito del benessere del dipendente. Lo smart working ha poi anche accentuato questo problema, perché ha annullato il confine tra il luogo di lavoro e la casa, rendendo il dipendente sempre disponibile e reperibile. Rispettare gli orari prestabiliti, non sovraccaricare di impegni e lasciare i propri spazi alla persona è fondamentale.

  4. Carriera professionaleAvere la possibilità di poter crescere nella propria azienda non è scontato, specialmente in Italia. Fare carriera è un fattore fondamentale per attrarre e mantenere i propri dipendenti.

  5. Il valore di ogni collaboratoreOgni dipendente ha i propri punti di forza. Ciò che un’azienda dovrebbe prefissarsi come obiettivo è quello di dare sempre valore a ogni persona del team. Investire sui dipendenti, sulle loro capacità e sulla propria formazione attraverso, per esempio, sessioni di training, workshop, stimola gli stessi a esprimere al meglio la propria creatività e migliorare le loro competenze.

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Photo by Celpax on Unsplash