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Tassi di interesse: la Bce vara il primo rialzo da aprile 2011

Incremento superiore alle attese (+0,50%). Presentato anche lo scudo anti-spread, il Transmission Protection Instrument

Con l’obiettivo di “preservare la stabilità dei prezzi”, e “assicurare un ritorno dell’inflazione verso il suo obiettivo del 2% a medio termine”, la Banca centrale europea ha varato un rialzo dei tassi di interesse. Si tratta del primo rialzo da aprile 2011. L’aumento riguarda tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale, che saranno innalzati rispettivamente allo 0,50%, allo 0,75% e allo 0,00% (precedentemente negativo), con effetto dal 27 luglio 2022. In una nota della Bce si spiega come anticipare a oggi l’uscita dai tassi di interesse negativi consentirà al Consiglio direttivo della Banca centrale europea di passare a un approccio in cui le decisioni sui tassi vengono prese volta per volta. “L’evoluzione futura dei tassi di riferimento definita dal Consiglio direttivo continuerà a essere guidata dai dati e contribuirà al conseguimento dell’obiettivo di inflazione del 2% a medio termine”.

Lo scudo anti-spread della Bce

La Bce ha annunciato anche uno “strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI), uno scudo anti-spread che assicurerà che “l’orientamento di politica monetaria sia trasmesso in modo ordinato in tutti i paesi dell’area dell’euro” ed “è un presupposto affinché la Bce possa adempiere il mandato di mantenere la stabilità dei prezzi”.

Secondo la Bce, il TPI rappresenta un ulteriore strumento a disposizione per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettono seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutta l’area dell’euro. La portata degli acquisti del TPI dipenderà dalla gravità dei rischi per la trasmissione della politica monetaria.