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Italiani disposti a pagare di più per prodotti nuovi

Rispetto agli europei, apriamo più volentieri il portafoglio davanti a offerte innovative. Convinti soprattutto da passaparola e prova di campioni ma anche da pubblicità in Tv e direct mail. Non certo dall’ambiente di lavoro…

Italiani spendaccioni. Nonostante possa suonare come un ossimoro in un periodo difficile per i consumi domestici, l’accostamento dei due termini non ha un fondamento: rispetto agli europei, siamo i consumatori disposti a pagare di più per acquistare prodotti innovativi. Merito del passaparola in primis, ma anche della possibilità di provare campioni omaggio e di vedere i prodotti esposti presso i punti vendita. Sono i risultati – che per certi versi di lasciano attoniti – della Nielsen Global Survey, un’indagine sul sentiment dei consumatori nei confronti dei nuovi prodotti svolta a livello mondiale.Il 38% degli italiani intervistati si dichiara infatti disposto a pagare un prezzo superiore (premium price) per offerte innovative, mentre la media europea si ferma al 29%, e solo il 35% dichiara di attendere – prima dell’acquisto – che i nuovi prodotti vengano testati sul mercato, contro il 58% rilevato in Europa. Consumatori italiani all’avanguardia insomma, come si definisce l’8% degli intervistati (+2% rispetto alle media europea), ma anche molto più legati alle marche locali rispetto ai brand globali: la pensa così quasi la metà degli intervistati, mentre i cugini europei sono più propensi ad acquistare prodotti di aziende internazionali.

FATTORI CHIAVE. Nella decisione di aprire il portafoglio un ruolo importante nel nostro Paese lo gioca il passaparola, il test di un campione, l’esposizione del prodotto in punto vendita e il parere di un esperto ma, rispetto agli europei, gli italiani sono maggiormente influenzati dalla pubblicità in tv (+2 punti) e dal direct mail (+13). Il Web è poi preso in considerazione dagli italiani soprattutto per acquisti di elettronica, elettrodomestici, libri, auto, musica, deodoranti e abbigliamento, ma la ricerca “attiva su internet” coinvolge il 59% del campione nazionale mentre in Europa arriva al 63%. Italiani malfidenti. Anche questo emerge dalla ricerca: solo il 34% si fida dei colleghi di lavoro per gli acquisti mentre in Europa la percentuale attiva al 47. Uno scarto di 13 punti che fa riflettere.