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Sostenibilità

Nucleare, Marcegaglia: “Non sia uno stop definitivo”

Da Confindustria si auspica solo una pausa di riflessione sull’argomento. “Abbiamo fatto investimenti sulle diverse fonti energetiche compreso il nucleare”. Il ministro dello Sviluppo economico Romani precisa che lo stop non riguarda le scorie nucleari e il suo sottosegretario non esclude uno stop temporaneo…

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L’incidente nucleare di Fukushima deve portare a una riflessione sul tema di controlli e sicurezza, ma il governo non dovrebbe sospendere un piano energetico di lungo termine sul quale si è già cominciato a investire. È l’opinione del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che, interrogata sull’argomento, auspica nella scelta del governo “solo una pausa di riflessione non uno stop definitivo”. Il numero uno di viale dell’Astronomia sottolinea come dal nucleare possono venire risposte importanti dal punto di vista del risparmio energetico. “Controlli e sicurezza devono esserci sempre – afferma il presidente di Confindustria – ma noi non possiamo che auspicare che si possa riprendere il tema del nucleare. Serve un piano energetico di lungo termine. Abbiamo fatto investimenti sulle diverse fonti energetiche, compreso il nucleare”.Perplessità sul nucleare. Le parole di Emma Marcegaglia riflettono l’opinione del presidente dell’Agenzia per la sicurezza Nucleare, Umberto Veronesi. “Rimango convinto che per risolvere il drammatico problema energetico del futuro dovremo pacatamente valutare i rischi e i benefici di tutte le fonti di energia, senza escludere il nucleare”, aveva affermato Veronesi solo quale ora prima. “Alla luce dell’incidente giapponese – ha continuato l’ex ministro della Salute – la scienza nel mondo sta studiando nuovi elementi di sicurezza e nuove soluzioni, come i reattori di quarta generazione (autofertilizzanti e quindi senza scorie) o le reti di minireattori, più flessibili e sicuri”.Il governo non sembra così sicuro della scelta. Intanto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, non sembra così convinto che la l’energia nucleare e l’Italia abbiano preso due strade differenti. “Oggi non mi sento di dirlo perché abbandonare una tecnologia senza avere certezze, nel momento in cui tutto il mondo continua a utilizzare il nucleare sarebbe irresponsabile – afferma Saglia in Transatlantico – Nei prossimi anni se le evenienze scientifiche daranno delle garanzie maggiori si potrà riprendere questo programma”.

Stop nucleare? Sì, ma non per le scorieInsomma, dopo il dietrofront sulle centrali non si capisce ancora quale sia l’intenzione del governo sull’atomo. Nel corso di un’intervista a Radio Anch’io il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani ha precisato: “Noi abbiamo abrogato i commi della legge che stabilivano per l’Italia il percorso nucleare, ma non quelli riguardanti sicurezza, depositi e parco tecnologico. Dobbiamo trovare un deposito che le contenga in maniera più moderna e tecnologicamente più avanzata”. Per il ministro ora il problema non è più su “nucleare sì o no, ma sulla sicurezza”. In questo momento serve “recuperare una strategia nazionale complessiva sull’energia e lo faremo in questi mesi – ha affermato Romani – Stiamo lavorando sugli incentivi alle rinnovabili e in questi giorni e nei prossimi mesi faremo un piano sulla strategia energetica nazionale che presenteremo alla conferenza sull’energia dopo l’estate.

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La centrale nucleare di Cruas Meysse, uno dei numerosi impianti attivi in Francia