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Sostenibilità

I 50 anni di lotte di Amnesty International

Dall’articolo del fondatore Peter Benenson del 28 maggio 1961 all’ultima campagna del 2010 “Per un’Europa senza discriminazione”: i passi dell’organizzazione per i diritti umani che oggi conta oltre 2,8 milioni di soci

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Dopo il lancio dalle colonne dell’Observer nel 1961 il movimento Amnesty International – organizzazione fondata da Peter Benenson e che oggi compie 50 anni d’attività – si strutturò attraverso un segretariato internazionale, costituitosi a Londra e attualmente composto da circa 300 ricercatori provenienti da oltre 50 paesi. Vista l’importanza assunta in pochi anni (era riuscita ad ‘adottare’ 1.367 prigionieri, 329 dei quali in seguito rilasciati), nel 1964 le Nazioni Unite conferirono ad Amnesty lo status consultivo. A testimoniare e confermare una volta di più la validità dell’azione dell’organizzazione fu però il Premio Nobel per la pace ricevuto nel 1977 per aver “contribuito a rafforzare la libertà, la giustizia e conseguentemente anche la pace nel mondo”. Il mandato di Amnesty International negli anni ha cercato di adeguarsi alla cronaca e ai nuovi diritti negati. Dalla tortura, alla pena di morte. Dagli omicidi politici, alle discriminazioni. Sono tante le ingiustizie contro le quali Amnesty International ha lottato in 50 anni. Di seguito le principali azioni, dal 1961 a oggi.

– 1962 Prime missioni di ricerca in Ghana, Cecoslovacchia, Portogallo e Germania Est. – 1965 Pubblicati i primi rapporti sulle condizioni di prigionia in Portogallo, Sud Africa e Romania. Parte la campagna “I prigionieri del mese”. – 1974 Amnesty lancia la prima campagna mondiale per l’abolizione della tortura e pubblica un duro rapporto sulla repressione politica in Cile.– 1979 Viene reso noto un elenco di 2.665 persone “scomparse” in Argentina. – 1980 I rapporti sull’uso della psichiatria per motivi politici in Urss hanno grande diffusione. – 1982 Amnesty lancia un appello per l’amnistia universale in favore di tutti i prigionieri di coscienza. – 1983 Primo rapporto su omicidi politici commessi dai governi. – 1984 Seconda campagna mondiale contro la tortura. – 1989 Prima campagna mondiale contro pena morte “Quando lo stato uccide”.– 1994 Campagne: omicidi politici, sparizioni e diritti donne. – 1996 Mobilitazione per il Tribunale penale internazionale. – 1999 Con la Coalizione “Stop all’uso dei bambini soldato!”. – 2000 Terza campagna contro la tortura. Iniziative Sezione italiana contro armi leggere e sugli acquisti trasparenti. – 2002 A seguito di una campagna di Amnesty viene istituito un Tribunale penale internazionale sulla Sierra Leone. – 2003 Parte la mobilitazione in difesa della popolazione civile irachena. Amnesty, Oxfam e la Rete internazionale d’azione sulle armi leggere (Iansa) lanciano la campagna “Control Arms”. – 2004 Parte la campagna “Mai più violenza sulle donne”. – 2005 Campagna “Make some noise”: Yoko Ono concede i diritti d’autore dell’intero repertorio da solista di John Lennon. – 2006 La Sezione Italiana lancia la campagna “Più diritti più sicurezza” per contrastare le violazioni dei diritti umani nella “guerra al terrore”.– 2008 La Sezione italiana avvia la campagna “Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in Cina”. Inoltre entra in vigore la Convenzione contro il traffico di esseri umani, obiettivo per il quale Amnesty e altre Ong si erano impegnate per anni. – 2009 Amnesty lancia la campagna «Io pretendo dignità», per sollecitare i governi, organismi internazionali e attori economici a combattere la povertà, attraverso i diritti umani. – 2010 Nell’ambito della sua campagna “Per un’Europa senza discriminazione”, Amnesty aumenta il suo impegno per i diritti umani dei rom e prende posizione contro gli sgomberi forzati.