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Attualità

Sistri, 90% delle imprese denuncia malfunzionamenti. Nessuna proroga

Dal 1° giugno entrerà in vigore il sistema informatico di tracciabilità, chi non rispetterà le nuove procedure subirà “onerose sanzioni”. Numerosi i problemi di utilizzo denunciati dalle associazioni: “Chiediamo solo di essere messi nella condizione di rispettare la legge”

Inutilizzabilità dei dispositivi informatici forniti dal ministero, ore e ore di impossibilità ad accedere al sistema, interruzioni nei collegamenti e procedure lunghissime: sono i principali malfunzionamenti registrati dalle imprese italiane sul Sistri, il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti che diventerà obbligatorio ed entrerà in vigore il prossimo 1° giugno. Mentre dal ministero dell’Ambiente si parla di “pieno successo” per il click day di prova dell’11 maggio, Confindustria, Rete Imprese Italia, Lega Cooperative, Confapi e altre associazioni di categoria denunciano che il 90% delle imprese che ha partecipato al test ha denunciato disfunzioni di ogni genere (contro il 3% dichiarato dal ministero). “Nell’insieme – scrivono le associazioni in una lettera inviata al premier Silvio Berlusconi e per conoscenza al ministro Stefania Prestigiacomo – il test ha dato un esito che difficilmente avrebbe potuto essere peggiore”. “Noi condividiamo lo scopo per il quale è stato concepito il Sistri – spiegano le associazioni – servirà a combattere la criminalità organizzata in un settore critico e potrà comportare una semplificazione della gestione, eliminando la documentazione cartacea. Allo stato dei fatti tuttavia occorre riconoscere che il sistema nel suo insieme non è sufficientemente collaudato per poter essere utilizzato”. Per questo motivo si chiede una proroga che, però, non arriverà. Almeno secondo quanto dichiarato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, che ha confermato l’avvio del sistema per il primo giugno. Nelle imprese, segnala Confindustria, la preoccupazione è fortissima e il malumore generalizzato. Con l’avvio del Sistri 360 mila aziende non potranno produrre, trasportare e smaltire i rifiuti se non utilizzando le nuove procedure informatiche, pena gravi e onerose sanzioni. “Le imprese – si legge nelle conclusioni della lettera delle associazioni – sono chiamate a rispettare la legge, chiedono solo di essere messe nella condizione di poterlo fare”.