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Attualità

Che vita da nababbi!

Dimore imperiali, viaggi da favola, dream car di ultima generazione, mega yacht e aerei ultratecnologici: kitsch a parte, sono solo alcuni degli sfizi extralusso che costellano la quotidianità dei ricconi più danarosi del pianeta. Leggere per credere

Bolidi avveniristici, attici con vista sugli skyline più famosi del mondo, panfili lunghi come asteroidi interstellari. Ma anche pranzi e cene degni di una corte principesca, party faraonici, abiti tailor made impreziositi da pietre pregiate cucite a mano, monili appartenuti ad antichi sovrani e a star di Hollywood nell’età dell’oro del cinema. Per non parlare degli stuoli di chef, concierge e autisti con il compito di esaudire i loro desideri, rigorosamente off limits per la maggior parte dei “comuni mortali”. È così che ci immaginiamo la vita a sette stelle dei Paperoni più ricchi del pianeta, all’insegna del lusso più sfrenato e sfacciatamente ostentato. Ma la realtà, in molti casi, supera perfino la più fervida fantasia. Provengono soprattutto da Stati Uniti, Cina, Emirati Arabi, India e Russia gli oltre 2.200 miliardari sparsi per la Terra. Un’élite che, nel complesso, come riporta l’ultima classifica Forbes, vanta una fortuna da 9,1 trilioni di dollari, con un patrimonio netto medio di 4,1 miliardi di dollari. In Europa la loro turris eburnea privilegiata è Londra, che ne conta almeno una settantina, seguita, sempre rimanendo nel Vecchio Continente, da Parigi e Ginevra. Un codice postale su tutti, SW7, quello di Knightsbridge, il quartiere più ambito e più caro della City, sinonimo di eleganti ville signorili e palazzine d’epoca che fanno gola ad acquirenti internazionali danarosi, soprattutto sovietici, asiatici e mediorientali. Chissà se sarà un magnate minerario degli Urali o un principe saudita ad aggiudicarsi il moderno appartamento con cinque camere da letto, disegnato dai tycoon Candy Brothers e situato al settimo piano di un edificio residenziale gestito dal Mandarin Oriental Hotel, una delle abitazioni più onerose dell’attuale mercato immobiliare mondiale, alla cifra di 68 milioni di dollari. A tale somma, poi, andrebbero aggiunti parecchi bigliettoni in più per la personalizzazione degli ambienti, cifra distintiva di ogni miliardario che si rispetti. Non importa che riguardi la tinteggiatura delle pareti con una pittura speciale arricchita da polvere di diamanti o arredi di extralusso come le vasche da bagno degli inglesi Catchpole and Rye, che realizzano ceramiche scintillanti da 150 mila euro, con cascate di oltre 20 mila Swarovski applicati a mano. Anni fa Tamara Ecclestone, figlia dello storico patron della Formula 1, ha speso un milione di sterline solo per far installare una bathtube in raro cristallo di rocca bianco, proveniente dall’Amazzonia, nella sua villa di Chelsea, sempre nel capoluogo britannico.

Si tratta di poche manciate di spiccioli, in fondo, per pascià, sceicchi ed emiri. I quali sfrecciano nelle vie dello shopping più ambito al volante di hypercar sportive in edizioni ultralimitate come le Zerouno Coupé e le Zerouno Duerta, così come le Lamborghini Aventador o, ancora, le Ferrari customizzate in ogni particolare, magari riverniciate in oro o ricoperte di fine velluto nero, possibilmente con le iniziali del proprietario sul poggiatesta o sulla carrozzeria. Perché non si può parlare di super luxury se non ci sono tratti distintivi di totale unicità in evidenza. Lo stesso dicasi dei mega yacht a bordo dei quali si muovono i redivivi Rockefeller. Il più delle volte i loro panfili e velieri sono veri e propri parchi di divertimento galleggianti, dai 30 ai 60 milioni di sterline. Senza contare i 4-5 milioni che occorrono per plasmarli a immagine e somiglianza dei loro proprietari, nonché le cifre astronomiche da sborsare per litri di carburante e l’esosa manutenzione. Un molo portuale non è abbastanza ampio per l’attracco? Staccando qualche assegno a più zeri, basta assoldare una squadra di operai qualificati per ampliare la banchina in quattro e quattr’otto. Lo ha ordinato il sultano dell’Oman, Qabus bin Al- Said, che, a Napoli, ha dispensato anche omaggi e regalie alla cittadinanza e il mega businessman saudita Nasser Al Rashid, in sosta a Cannes con il suo Lady Moura. Anche quando devono solcare i cieli, i plurimiliardari lasciano scie alquanto distintive. Ne sanno qualcosa le agenzie specializzate in jet privati che, a una clientela di rango elevato, vendono giganteschi aeromobili da 90-100 milioni di dollari con cabine di pilotaggio simili a navicelle spaziali, e poi stanze da letto, palestre, saune, perfino campi da golf e spiagge ricostruite sul retro del velivolo. I più invidiati? Il Boeing 757 personale di Trump, con le cinture di sicurezza placcate in oro 24 carati, e l’Airbus 380, per il quale il principe saudita Al-Waleed bin Talal ha messo sul piatto 500 milioni di dollari pur di farlo diventare di una sorta di palazzo volante a due piani con suite d’alta quota arredate di tutto punto.

Ma anche tra i Paperoni contemporanei si sta affermando il concetto per cui il vero lusso è dato soprattutto da esperienze esclusive e dalle emozioni uniche che esse possono garantire. E così, unicamente a questi pochi privilegiati sono riservati weekend milionari presso resort da favola come l’ambito Amanjena, in Marocco, non solo affittando l’intera struttura per qualche notte, ma facendo organizzare da operatori specializzati anche delle particolari cene-evento berbere in mezzo al deserto o su speroni rocciosi. Non senza un hotel di riserva montato ad hoc poco distante in caso di improvvisa tempesta di sabbia: la ricerca della perfezione non ammette imprevisti. Molto richiesti sono pure avventurosi safari in Botswana da 9 mila sterline al giorno, con escursioni nel cuore della giungla e la possibilità di godersi il tramonto africano mentre si attraversa il Limpopo in canoa, pasteggiando a caviale e champagne, magari un Cristal delle migliori annate. I mister e le madame Billionaire non badano certo a spese nemmeno quando intendono allestire concerti privati per un’élite molto selezionata. Siglano assegni stellari per assoldare la prestigiosa London symphony orchestra al completo e potersi beare delle sinfonie di Mozart direttamente nei loro salotti, comodamente seduti sulle loro poltrone-trono appartenute a qualche imperatore e degustando calici di Château Pétrus di cui la loro cantinetta è colma.

Figuriamoci poi se ricconi di tale calibro possono essere da meno quando è il momento di fare regali ai loro cari. Con le mogli sono veramente munifici: un compleanno o un anniversario sono festeggiati con pietre preziose alla stregua del diamante Raj Pink, presentato da Sotheby’s a Ginevra e stimato tra i 20 e 30 milioni di dollari, o della Perla Peregrina di Liz Taylor, battuta a 11,8 milioni di dollari da Christie’s a New York. I futuri eredi? Devono iniziare ad assaporare presto lo stile di vita elitario loro destinato, a partire da culle placcate in oro a biberon e ciucci con diamanti fin dalla nascita. Commissionati a squadre di sapienti artigiani, i loro giocattoli spaziano da case di bambole con marmi e legni di prima scelta, porcellane e dipinti reali in miniatura, sulle 20 mila sterline circa, a mini supercar da 30 mila sterline, da piste automobilistiche che si aggirano sui 70-80 mila dollari fino a cavalli a dondolo vintage di estrema classe quali quelli di Stevenson Brothers, creatore di rocking horses per reali e nobili d’Inghilterra. Non senza un tocco moderno ultra-glamour, come nel caso dei modelli non plus ultra, con 80 mila cristalli Swarovski applicati a mano, firmati da Fernandes Esquisites Creations.

Sarà pure vero che anche i ricchi piangono. Ma forse, se hanno nel taschino o in borsetta un paio di fazzoletti in seta fatti fare in qualche sartoria di Savile Row, si asciugheranno le lacrime più velocemente…

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Tamara Ecclestone, modella e figlia dello storico patron della Formula 1, nota per le sue spese stravaganti e i party costosi: ha speso ben 1 milione di dollari per una vasca da bagno (foto © Getty Images)