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Tassisti di nuovo in piazza contro Uber: sciopero il 18 marzo

A Roma previsti oltre 10 mila manifestanti con l’obiettivo di paralizzare la città. Il senatore Tomaselli: “È un processo alle intenzioni”

La categoria dei tassisti scende di nuovo in piazza per protestare contro il servizio Uber e il governo, reo di non regolamentare il settore. Lo sciopero è stato indetto per il 18 marzo a Roma: i tassisti arriveranno da tutta Italia con lo scopo di paralizzare la città, come è già avvenuto all’estero, ossia a Parigi e Londra. Si prevede un’affluenza di oltre 10 mila manifestanti. Stando a quanto comunicato, la categoria protesta «contro la deregolamentazione del settore attraverso gli emendamenti alla legge 21/92 in discussione alla Commissione del Senato, che favorirebbe oligopoli e multinazionali a discapito del servizio pubblico».

LA PROPOSTA. La categoria ha da tempo chiesto al governo una maggior tutela e una regolamentare del settore, ma a oggi non è stato fatto ancora nulla. Tra le proposte che hanno spinto sul piede di guerra i tassisti italiani, ci sarebbe l’emendamento al ddl concorrenza presentato a gennaio da Linda Lanzillotta: la senatrice del Pd propone di prevedere una serie di requisiti e obblighi «per gli autisti al fine di garantire la sicurezza stradale e l’incolumità dei passeggeri, sia con riferimento all’efficienza delle vetture utilizzate che all’idoneità dei conducenti, anche tramite adeguate coperture assicurative per il trasporto di persone». Al contempo però vorrebbe eliminare l’obbligo, per i conducenti Uber, di rientrare in rimessa a fine di ogni corsa. Possibili modifiche anche sulla necessità di avere il garage nello stesso comune dove si è autorizzati a esercitare la professione di conducente.

“UN PROCESSO ALLE INTENZIONI”. Tuttavia l’annuncio dello sciopero ha lasciato perplessa una parte della politica, in quanto al momento gli emendamenti non sono stati ancora discussi: «Questo è un processo alle intenzioni, il governo e i relatori non si sono ancora pronunciati. Su Uber non è comunque previsto alcun intervento», spiega il senatore Salvatore Tomaselli, relatore del disegno di legge Concorrenza: «Gli emendamenti fanno parte della libera e autonoma iniziativa dei parlamentari che non può essere messa in discussione nè con scioperi preventivi né con accusa infondate. Appena il tema sarà maturo presenteremo le nostre proposte che sono frutto del confronto anche con le associazioni dei rappresentanti dei tassisti. Nessuno vuole deregolamentare o depauperare il settore, il servizio pubblico fornito dai tassisti è fondamentale. Altra cosa è modernizzare l’intero settore del trasporto pubblico non di linea con l’obiettivo di creare un mercato più efficiente e migliori servizi per i consumatori».

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