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Attualità

Sanità, troppi cesarei e pochi vaccini. In regola solo 8 regioni

Su 16 arre monitorate solo la metà garantisce i Livelli essenziali di assistenza (Lea). In testa Toscana, Emilia Romagna, Piemonte; ultima la Puglia

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Troppi parti cesarei e calo preoccupante delle vaccinazioni: sono questi i trend più preoccupanti registrati dai rapporti Lea, ossia i Livelli essenziali di assistenza, per l’anno 2013 e pubblicati dal ministero della Salute. Su 16 regioni monitorate – escluse quelle a statuto speciale – solo in otto sono stati garantiti a pieno gli standard minimi di assistenza. In testa Toscana, Emilia Romagna e Piemonte, ultima la Puglia.

I DATI. Tra i pochi dati positivi ci sono il calo dei ricoveri ospedaliero e la crescita degli standard di assistenza. Preoccupano però i numeri sulle vaccinazioni dei bambini fino a 24 mesi e di quelle anti-influenzali sugli anziani, che «fanno registrare un complessivo peggioramento in tutto il Paese». Inoltre, la percentuale di cesarei primari «è ancora elevata ed in particolare in alcune realtà regionali si osserva addirittura un aumento dei valori percentuali». Tra gli altri indicatori presi in considerazione, sui 38 adempimenti richiesti alle Regioni per ottenere un premio dallo Stato, la percentuale di pazienti con frattura del femore operati entro 48 ore: ancora non soddisfacente.

In regola ci sono dunque Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria e Veneto. Le altre otto hanno firmato un piano di rientro per il miglioramento progressivo del servizio, ma «persistono significative inadempienze, come la riorganizzazione dei punti nascita, le cure palliative, la prevenzione e la riorganizzazione della rete dei laboratori», si legge nel rapporto.

QUALITA’. Il secondo rapporto, focalizzato sull’appropriatezza e qualità dell’assistenza, premia invece nove Regioni: Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Veneto, Lombardia, Liguria, Umbria, Sicilia. Quest’ultima è in crescita come la Campania che però non ha ancora centrato l’obiettivo minimo.

ANTICIPAZIONI. Emergono anche le prime anticipazioni sui dati 2014 (da confermare a metà dicembre): ancora primo posto con punteggio record (217 su 225) per la Toscana, stabile l’Emilia Romagna al secondo posto. Perdono punti Piemonte e Umbria, il Lazio scivola di due posizioni mentre si registra la ripresa della Puglia che compie un grosso balzo in avanti e lascia l’ultima piazza alla Calabria.