Il diretto interessato, ossia il presidente Enrico Saggese, definisce il caso come una "vicenda interna impropriamente trasformata in una questione penale". Tuttavia i fatti emersi in queste ore sembrano dar ragione alla Procura di Roma, a cominciare dalla leggerezza con la quale Saggese disponeva dei soldi dell’Agenzia spaziale italiana. I viaggi negli Stati Uniti da lui organizzati (e pagati dall’Asi) con politici e amici potevano superare il milione di euro. La sola spedizione californiana a Vandensberg, per il lancio (poi annullato) del missile, sarebbe costata 30 mila euro a partecipante. Il cui numero era superiore alla trentina. Discutibili, inoltre, i criteri con cui venivano selezionati i propri dipendenti e collaboratori: a capo del Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (Cira) è stato messo Mario Giacomo Sette; professione: ballerino. Sette è il fratello dell’attuale braccio destro di Soggese, ossia Francesca Sette.
Saggese sarebbe poi sospettato di aver ricevuto tangenti, versate sulla sua carta di credito prepagata, e di aver manipolato gli appalti. Oltre a Saggese sono iscritti nel registro degli indagat Francesca e Mario Giacomo Sette e gli operatori di società Elena Oteri, Alfiero Pignataro, Salvatore Marascia e Vittorio Sette. Le società interessate dalle perquisizioni sono la Sistina Travel, che organizza viaggi all'estero per i dipendenti Asi; il Cira; la Get-It, con sede a Torino, la Eurofiere, la Art Work e la Space Engineering. In particolare si crede che la società snodo delle operazioni fosse la Get It, con annessa emissione di fatture false.