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Attualità

In Italia giustizia lumaca, 500 giorni per una sentenza civile

Nella classifica della Commissione Ue il nostro Paese si colloca agli ultimi posti per efficienza giudiziaria. Tra i 27 peggio solo Cipro e Malta

In Italia servono in media 500 giorni per arrivare alla sentenza di una causa civile e commerciale. Un tempo record che in tutta Europa è superato solo da Cipro e Malta. Il dato arrivo dalla nuova classifica della Commissione europea, quella che risulta dal primo monitoraggio sulla giustizia. Un nuovo strumento che, presentato dalla commissaria Ue alla giustizia Viviane Reding, servirà all’Ue per individuare obiettivi strategici per il funzionamento del sistema giudiziario nei 27 Paesi membri. Stilando infatti una sorta di Classifica della giustizia europea, il monitoraggio avrà infatti la funzione «di un sistema di preallarme» per aiutare l’Ue e gli stati membri a «raggiungere una giustizia più efficace al servizio dei nostri cittadini e degli affari». Perché, come ha sottolineato il commissario agli affari economici Olli Rehn «una giustizia efficiente, indipendente e di alta qualità è essenziale per un ambiente che favorisce il business».

ITALIANI TROPPO LITIGIOSI Ma cosa rende il nostro sistema giudiziario così poco efficiente? Innanzitutto l’Italia è il paese Ue col maggior numero di cause civili e commerciali pendenti per ogni 100 abitanti, pari a 7. Nella graduatoria negativa è seguita dal Portogallo, che si aggira su una media di 3,5 cause in sospeso ogni 100 abitanti, circa la metà. Se in Italia risultano pendenti oltre 3milioni e 800mila cause civili, in Spagna sono poco più di un milione e 400mila e in Germania non arrivano alle 800mila.

INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA «Giù le mani dai giudici. Se si vuole che la magistratura sia davvero indipendente, bisogna lasciarla lavorare»: così il commissario alla giustizia Viviane Reding risponde a chi le chiede se non ritenga che in Italia il conflitto tra politica e giustizia sia una delle cause dell’inefficienza del sistema.