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George Lucas: così nacque il mito di Star Wars

Ecco come, nella mente di George Lucas, nacque l’elemento distintivo che pervade l’intera saga di Guerre Stellari

«Cercai di ricon­durre tutto a dei motivi uni­versali. Gran parte del suc­cesso della saga è dovuto al sostegno psicologico di migliaia di anni e al fat­to che la gente reagisce a queste sto­rie nello stesso modo»: lo stesso Ge­orge Lucas riconosce come siano stati mitologia e filosofia a elevare il suo capolavoro Star Wars, regalandogli un’altra dimen­sione. In questo senso, il celebre regi­sta venne fortemente influenzato dagli scritti dello studioso Joseph Campbell (in particolare L’eroe dai mille volti), in cui questi esplorava le connessioni tra i miti di diverse culture per ritrovare i fili che le legano tra loro. Un lavoro di ricerca che Lucas fece proprio al pun­to da coinvolgere lo stesso Campbell nel processo di revisione del suo lavo­ro e da sfruttare proprio contaminazio­ni e connessioni per forgiare un’idea centrale, eppure complessa, quella di Forza: la difficoltà stava nel creare un concetto religioso e spirituale che fun­zionasse senza bisogno di troppe spie­gazioni e senza indebolire la storia.

Secondo il maestro Jedi Obi-Wan Keno­bi, «la Forza è quella che dà allo Jedi la possanza. È un campo energetico crea­to da tutte le cose viventi. Ci circonda, ci penetra, mantiene unita tutta la galas­sia». Si tratta dunque di qualcosa di me­tafisico, venerato dai cavalieri Jedi, che sono in grado di sfruttarlo per ottene­re poteri sovrannaturali. Essa è perce­pibile grazie ai Midichlorian, particelle minuscole, contenute in tutte le cellule, seppur in misura maggiore nell’organi­smo dei jedi. Noti anche come messag­geri della vita, questi organismi consen­tono al Jedi di percepire la Forza.

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Per elaborare questo concetto, Lucas si orientò verso elementi della cultura, filosofia e spiritualità orientale, pren­dendo ispirazione dal taoismo, dal buddismo, dallo shintoismo, ma anche dal confucianesimo e dal concetto di forza vitale Chi. Non mancano nemme­no somiglianze con il Qigong delle arti marziali cinesi e giapponesi, così come alcuni elementi della subcultura New Age in voga in quegli anni. Ultimo, ma non meno importante, va anche segna­lato un evidente riferimento alla forza Odica, teorizzata dal Barone scienziato Karl von Reichenbach.

Un ammirevole e riuscito lavoro di sin­tesi. E pensare che all’inizio un elemen­to tanto importante non era nemme­no stato sviluppato, al suo posto c’era la Gemma di Kaiburr, una sorta di San­to Graal galattico. Nella prima sceneg­giatura di Guerre Stellari, datata 1974, non vi è alcun riferimento alla Forza. Solo nella versione del 1975 nella trama si menzionerà per la prima volta la “For­za degli Altri” (che poi diventerà sempli­cemente la Forza) e i suoi due lati: quel­lo chiaro e quello oscuro.

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