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Attualità

Decreto Fare, tutte le novità introdotte dal governo

Da una riforma di Equitalia a nuove risorse per edilizia e imprese, passando per bollette meno care. I principali provvedimenti varati dal governo

La svolta principale riguarda Equitalia, che d’ora in avanti avrà poteri molto ridotti rispetto al passato. Ma sono diverse le novità introdotte dagli 80 del Decreto Fare, il documento approvato sabato 15 giugno dal governo al termine di un lungo Consiglio dei ministri. Oltre al decreto, come riporta un servizio del Tg5, è stato varato un disegno di legge che contiene iniziative su due diversi fronti: da una parte ci sono le misure che riguardano gli enti pubblici, dall’altra quelle rivolte a famiglie e imprese.Si comincia allora da Equitalia, l’agenzia che ha il compito di raccogliere i crediti dello Stato; il governo ne ha limitato il raggio di azione, la prima casa non potrà finire all’asta e i pignoramenti dovranno fermarsi a un quinto del capitale anche in caso di imprese. Più tempo sarà concesso ai debitori in difficoltà, che potranno saldare i conti in 120 rate (ora solo 72); la rateizzazione resta valida anche se si saltano sette scadenze. Novità in arrivo anche per gli enti pubblici, in particolare per Comuni e Province: gli uffici che non rispetteranno le scadenze dovranno pagare al diretto interessato multe sino a 4 mila euro per i loro ritardi. Le certificazioni per alcuni documenti, si aggiunge nel servizio del telegiornale Mediaset, si potranno fare con una dichiarazione diretta, senza richiedere agli uffici pubblici ulteriori timbri, mentre vengono aboliti alcuni attestati previsti da leggi di diversi decenni fa, come il certificato di sana e robusta costituzione. Sono state alleggerite, inoltre, le bollette degli italiani per 500 milioni di euro, anche attraverso mediante una riduzione degli incentivi per le fonti rinnovabili che appesantiscono le bollette. Misure straordinarie riguardano l’edilizia, in particolare quella scolastica, uno dei comparti più colpiti dalla crisi economica: il governo sposterà temporaneamente i fondi destinati ad alcune grandi opere come Tav e Ponte sullo Stretto verso i cantieri di Milano, Roma e Napoli e verso l’autostrada Ragusa-Catania (attesi 30 mila nuovi posti di lavoro). Infine, per i cittadini nati nel nostro Paese da genitori stranieri, sarà più facile ottenere il passaporto italiano.

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