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Bisognerà vedere se, alla fine, prevarranno le ragioni degli sponsor e tutto finirà in un nulla di fatto. Tuttavia, la proposta avanzata in sede Ue e riportata dal Financial Times ha il suo fascino: per spingere Vladimir Putin a cambiare la propria posizione sull’Ucraina, l’Ue vorrebbe escludere la Russia dagli “eventi internazionali culturali, economici o sportivi di primo piano”.

Tra questi, gli Europei di calcio del 2016, il Mondiale di calcio 2018, il GP di F1 di Sochi. A spingere sarebbero il premier inglese David Cameron, la Polonia e le Repubbliche Baltiche. Al momento però si tratterebbe solo di una proposta, già discussa dai 28 rappresentanti della Ue ma che non rientrerebbe tra le sanzioni pronte per il varo per la fine della settimana. Eppure, sul quotidiano inglese si legge: "Un boicottaggio dei Mondiali 2018 potrebbe risultare più persuasivo nei confronti del presidente della Federazione russa Vladimir Putin di una lista sempre più lunga di sanzioni economiche? Per la prima volta dall'inizio della crisi ucraina nove mesi fa, i diplomatici dell'Ue la stanno seriamente prendendo in considerazione".

Nel frattempo, il mondo del calcio dice la sua: a margine di un evento a Kitzbuehel, in Austria, il presidente della Fifa Joseph Blatter assicura che <i Mondiali non sono in discussione> aggiungendo che i boicottaggi <non hanno mai ottenuto nulla>. Sulla stessa linea Mario Pescante, ex presidente del Coni e membro italiano del Cio: "Mi batterò personalmente a livello Cio per far sì che l'olimpismo resti fuori da queste vicende e che non si adoperino strumenti politici per contrastare iniziative di pace e incontro tra i popoli".