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Attualità

Cittadinanza, sì della Camera: le novità dello ius soli

Addio allo ius sanguinis, sarà italiano chi nasce da un genitore regolare e chi frequenta un ciclo di studi

E’ arrivato il primo sì della Camera alla nuova legge sulla cittadinanza (310 sì, 66 no e 83 astenuti) tra le polemiche della Lega e l’astensione del M5S.Si tratta di un primo passo per la fine dello ius sanguinis e il passaggio nell’ordinamento italiano allo ius soli temperato e allo ius culturae. Con la nuova formulazione, potranno diventare italiani quei minori che sia nato nel nostro Paese da genitori extracomunitari (la norma non vale per i cittadini comunitari) di cui almeno uno possegga il permesso di soggiorno Ue. E proprio questo aspetto ha fatto storcere il naso a molti: questo tipo di documento è rilasciato solo agli extracomunitari da almeno cinque anni titolari di un permessodi soggiorno, reddito non inferiore all’assegno sociale, disponibilità di alloggio e superamento di un test di italiano (non vale dunque per studenti, migranti umanitari ecc.).

Per completare l’iter servirà la dichiarazione di volontà di un genitore o di un tutore entro il compimento dei 18 anni. Altrimenti il giovane avrà facoltà di farlo in autonomia entro i 20 anni. Quanto allo ius soli attualmente in vigore per gli stranieri relative allo straniero nato e residente in italia legalmente senza interruzioni fino a 18 anni, il termine per la dichiarazione di acquisto della cittadinanza viene aumentato da uno a due anni dal raggiungimento della maggiore età.

IUS CULTURAE. I minori stranieri nati in Italia o all’estero ma arrivati nel nostro Paese entro il 12esimo anno di età, potranno diventare italiani solo frequentando uno o più cicli di studio per almeno cinque anni negli istituti scolastici (per la primaria è necessario l’attestato conclusivo) o corsi di tre o quattro anni per il conseguimento di una qualifica professionale. Stesse modalità di conseguimento dello ius soli ma al genitore in questo caso è chiesta la residenza legale.

Le nuove norme si applicheranno anche ai 127 mila stranieri in possesso dei requisiti ma che abbiano già superato il limite dei 20 anni per presentare la richiesta. Il ministero dell’Interno avrà sei mesi di tempo per rilasciare il nulla osta.