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Banani in piazza Duomo: ne valeva la pena per i soldi di Starbucks?

Sono arrivati alla fine palme e banani in piazza Duomo a Milano. Per gli estremisti è il segno dell’africanizzazione della città, per il sindaco Giuseppe Sala diventano «il simbolo della Milano che osa»

Sono arrivati alla fine palme e banani in piazza Duomo a Milano. Per gli estremisti è il segno dell’africanizzazione della città, per il sindaco Giuseppe Sala diventano «il simbolo della Milano che osa». In realtà, sono solo il risultato della proposta di Starbucks che per accompagnare il suo sbarco in Italia ha partecipato e vinto il bando del Comune.

L’idea è dell’architetto Marco Bay per un’installazione che durerà tre anni occupando l’area delle aiuole dietro al monumento a Vittorio Emanuele II: palme e banani, sempreverdi; piante con fiori nelle diverse tonalità di rosa: a primavera bergenie, d’estate ortensie ed hibiscus, in autunno canne cinesi giganti; a terra ghiaia scura. Ecco come sarà l’ornamento del cuore della città. Dopo le critiche a Diego Della Valle per il restauro del Colosseo e l’iniziativa di Calzedonia di proteggere con un tetto l’Arena di Verona, anche quest’iniziativa farà discutere favorevoli e contrari. Se in altre occasioni, però, l’intervento privato era andato a proteggere il patrimonio storico e architettonico italiano, stavolta forse si è andati un po’ troppo in là.

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I banani in piazza Duomo installati da Starbucks