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Attualità

Attentato in Afghanistan, morto un carabiniere italiano

Un razzo lanciato su un campo di addestramento della polizia afghana ha coinvolto quattro militari dell’Arma. Supera i 50 il numero delle vittime dal 2004

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Un altro attentato in Afghanistan ha causato la morte di un militare italiano, portando a 51 il numero delle vittime italiane dal 2004. Si tratta di Manuele Braj, carabiniere scelto di 30 anni, militare di Galatina (Lecce) in Afghanistan dallo scorso 7 maggio e parte del 13° Reggimento ‘Friuli-Venezia Giulia’. Era alla sua quinta missione di ‘Peacekeeping’ all’estero; lascia la moglie, 28enne, e il figlio di 8 mesi. L’attentato, spiega la Farnesina, è avvenuto alle 8.50 locali (le 6.20 in Italia) in un campo di addestramento della polizia afghana, ad Adraskan, nella provincia di Herat. L’esplosione ha coinvolto quattro militari dell’Arma appartenenti al PSTT (Police Speciality Training Team), uno speciale nucleo addestrativo della polizia afghana. In seguito all’esplosione la morte di Braj e due sono rimasti feriti alle gambe, mentre il quarto è illeso.I feriti, secondo l’agenzia ansa, sono il maresciallo capo Dario Cristinelli, 37 anni, di Lovere (Bergamo) e il carabiniere scelto Emilano Asta, 29, di Alcamo (Trapani), effettivi alla seconda Brigata mobile di Livorno e al 7/o Reggimento ‘Trentino Alto Adige’. Sono entrambi ricoverati all’ospedale da campo americano di Shindand per lesioni alle gambe. “E’ una notizia tristissima: abbiamo perso un giovane valoroso italiano impegnato a costruire un futuro più sicuro per i nostri figli e un Afghanistan in cui gli afghani possono decidere il loro futuro – ha detto il Ministro Giulio Terzi – Sono vicino ai familiari del nostro carabiniere, a cui va il mio cordoglio più profondo, e ai due militari rimasti feriti in questo vile attentato”.