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Attualità

Altro che 120 milioni, si sgonfia il caso Bikkembergs

Un anno dopo la contestazione fiscale record, la Commissione tributaria di Ancona ha riconosciuto che lo stilista non ha evaso le imposte

Da 120 milioni di euro a poco meno di 2 milioni c’è una gran differenza, soprattutto quando oltre ai soldi c’è anche la sostanza: lo stilista Dirk Bikkembergs non ha evaso le tasse. A pronunciarsi è la Commissione tributaria regionale di Ancona che, a un anno dalla contestazione fiscale da 120 milioni di euro a carico dello stilista di origine belga e nazionalità inglese, sgonfia un caso che ha dell’incredibile. Tutto è cominciato circa 12 mesi fa quando la Commissione provinciale tributaria di Pesaro accusa Bikkembergs di evasione fiscale: secondo la Guardia di finanza produzione e commercializzazione degli abiti e delle calzature sportive firmate da Bikkembergs erano concentrate a Fossombrone, anche se ufficialmente era la Iff in Lussemburgo a vendere i prodotti nel mondo, con i quattro dipendenti delle Marche nel ruolo di venditori ‘planetari’. Ora si riconosce in secondo grado che lo stilista non ha evaso le imposte. Unico rilievo, 1 milione e 800 mila euro di mancate imposte sulle provvigioni di quattro dipendenti che gestivano i rapporti di vendita con una delle società lussemburghesi del gruppo. Ma nel frattempo, il marchio Bikkembergs è stato venduto (alla Zeis Excelsa spa di Montegranaro), il ramo d’azienda italiano affittato, e il gruppo appare in via di smantellamento. Mentre Bikkembergs, che nel 2010 aveva fatto appello contro quella che aveva definito una “sentenza indegna di un Paese civile” non tornerà a investire in Italia.