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Troppi soldi e meno passione, Benetton lascia basket e volley

Dopo 30 anni di successi la famiglia Benetton lascia due sport cari a Treviso. Dal 2012 si focalizzerà solo sul rugby. “Il nostro ingresso nello sport aveva una valenza sociale, ora non è più così”

I Benetton chiudono dal 2012 con basket e volley e lasciano orfana Treviso di due sport che hanno coltivato e lanciato campioni in mezzo mondo, rafforzando con i propri giocatori le due rispettive nazionali italiane. L’Nba ha accolto Andrea Bargnani, Denis Marconato, Tyus Edney, Boki Nachbar, Tony Kukoc. Senza contare allenatori come Mike d’Antoni (ora Ny Knicks), Ettore Messina (Real Madrid), o Zeumir Obradovic (Panathinaikos). Il volley ha invEce consacrato Alberto Cisolla, dal settore giovanile Sisley alla vittoria di Mondiali e trofei in maglia azzurra, Lorenzo Bernardi, Andrea Zorzi. Col basket i biancoverdi si sono presi 5 scudetti, 8 coppe Italia, 2 Coppe Europee, 4 Supercoppa Italiana; mentre col volley 9 scudetti, 4 Coppe Campioni, 5 Coppe Italia, 1 coppa delle Coppe, 4 Coppe Cev, 7 supercoppa Italiana, 2 supercoppa Europea, In totale 51 trofei e 51 ‘stendardiì, le bandiere appese sul soffitto del Palaverde (la Mecca dello sport trevigiano) a indicare la blasonatura.Forse la decisione è dovuta al calo di spettatori rispetto agli investimenti sempre più cospicui. Ma nessuno prevedeva che i Benetton si privassero di due dei tre ‘gioielli’ sportivi di famiglia, tenendosi il ‘primo’ amore, cioè il rugby. “Manterremo e potenzieremo – ha detto Gilberto Benetton – i settori giovanili e tutte le attività sociali che si svolgono a La Ghirada”, la cittadella dello sport della famiglia. “Questo – ha spiegato – è un giorno triste dopo 30 anni di attività professionistica ad alto livello e di vittorie, ma gli scenari sono cambiati: negli anni ’80 il nostro ingresso nello sport aveva una valenza sociale, per dare lustro alla città e coinvolgere il territorio in qualcosa di importante e l’entusiasmo del pubblico e dell’ambiente era grandissimo” ma ora ha detto “indubbiamente non è più così sia sul piano dei risultati che su quello del seguito delle squadre”.

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Gilberto Benetton