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Lifestyle

Marchi di moda e arte, affinità elettive

Breve itinerario tra Fondazioni, collezioni e iniziative dei grandi stilisti

La moda, non solo italiana, è fra i più grandi alleati dell’arte in Italia. Se alcuni marchi si spendono soprattutto per la tutela del territorio – come Tod’s, che sta finanziando il restauro del Colosseo, o Diesel, che ha dedicato la sua attenzione al Ponte dei Sospiri – è soprattutto l’arte contemporanea a beneficiare di un sostegno che sembra fondarsi su una vera e propria “affinità elettiva”. Anche escludendo il caso di François Pinault, grande collezionista francese che attraverso Palazzo Grassi e Punta della Dogana contribuisce non poco all’attività culturale della città lagunare (Kering, la sua holding, possiede marchi come Gucci e Yves Saint Laurent), i grandi nomi attivi in Italia attraverso l’attività collezionistica e l’apertura di istituzioni e fondazioni sono numerosi. Sia Prada che Trussardi gestiscono, ormai da diversi anni, delle importanti fondazioni, entrambe con sede a Milano.

Creata nel 1996, la Fondazione Nicola Trussardi è guidata dal 2003 da Beatrice Trussardi, e da Massimiliano Gioni come direttore artistico. I due hanno dato alla fondazione, fino a quel momento attiva a Palazzo Marino, un’impronta inedita, facendone un’agenzia di produzione e diffusione dell’arte contemporanea che rinuncia ai benefici, e ai limiti, di una sede fisica scegliendo di volta in volta spazi nuovi per i propri progetti temporanei: spazi pubblici inutilizzati, ma anche piazze (come quella Piazza XXIV maggio in cui nel 2004 installò i bambini impiccati di Maurizio Cattelan) e luoghi di grande visibilità (come la Galleria Vittorio Emanuele in cui nel 2003 propose un’installazione pubblica del duo Elmgreet & Dragset). L’ultima mostra proposta è stata la personale del duo portoricano Allora & Calzadilla, a Palazzo Cusani di Milano (chiusa il 24 novembre).

Fondata da Miuccia Prada nel 1995, la Fondazione Prada ha legato i suoi destini a quelli del curatore Germano Celant, e dal 2011 ha affiancato al suo spazio espositivo di Milano – a cui nel 2015 subentrerà una nuova sede restaurata dallo studio Oma di Rem Koolhass – quello veneziano di Ca’ Corner della Regina. L’ultima mostra proposta dallo spazio veneziano è stata la discussa “ricostruzione” di When Attitudes Become Form, l’evento espositivo che, nel 1969, ha aperto la strada alle pratiche artistiche contemporanee.

Significativa anche l’attività di Max Mara, che dal 2008 gestisce la Collezione Maramotti, istituzione attiva a Reggio Emilia che, oltre a permettere di visitare la collezione del fondatore dell’azienda, produce mostre, eventi e progetti speciali (la mostra di Michael van Ofen chiude il 31 gennaio 2014) e organizza, con la prestigiosa Whitechapel Gallery di Londra, il Max Mara Art Prize for Women, dedicato ad artiste donne. Il lavoro della vincitrice entra a far parte della collezione. Decisivo, infine, l’apporto che dal 1999 dà all’arte contemporanea la Fondazione Pitti Discovery, la cui missione è riflettere sui rapporti tra moda, arte, architettura e comunicazione.

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L'ultima mostra proposta dalla Fondazione Trussardi è stata la personale del duo portoricano Allora & Calzadilla