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Arriva il bonus cultura: 500 euro ai diciottenni

Il denaro sarà spendibile in concerti, film, spettacoli, libri (non scolastici). L’operazione costerà allo Stato 290 milioni di euro

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Come previsto dall’ultima legge di Stabilità, arriva il bonus cultura per gli studenti diciottenni. A partire dal 15 settembre tutti i ragazzi, nati nel 1998, avranno a disposizione un portafogli elettronico da 500 euro spendibile in concerti, film, spettacoli, libri (non scolastici), biglietti per parchi naturali o musei. Per usufruirne basterà scaricare l’applicazione 18app da www.18app.it oppure da www.diciottapp.it. «18app manda un messaggio preciso: quello di una comunità che ti accoglie nella maggiore età ricordandoti quanto siano cruciali i consumi culturali, per il tuo arricchimento personale e per irrobustire il tessuto civile di tutto il Paese», spiega sottosegretario Tommaso Nannicini, curatore dell’iniziativa, «e per una volta i fondi per promuovere la cultura non sono ripartiti dalla burocrazia ma dalle decisioni di migliaia di giovani. I soldi andranno laddove si indirizzeranno le scelte dei 18enni». Il costo di questo bonus cultura è di 290 milioni di euro.

COME FUNZIONA. Per usufruire del servizio, bisogna prima di tutto essere in possesso delle credenziali per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione: per ottenerle dallo Stato, basta registrarsi in uno dei cinque identity provider ossia Poste, Aruba, Tim, Infocert e Sielte. Una volta registrati verrà fornito lo «Spid»: il Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale. Senza lo Spid non è possibile effettuare il login in 18app. Una volta registrati in 18app, si avrà a disposizione il budget da 500. Gli acquisti potranno avvenire sia online che fisicamente, tramite voucher, a partire dal giorno del proprio compleanno fino alla fine del 2017.

BONUS ANCHE AI NON ITALIANI. In tutto si stima che usufruiranno del bonus cultura oltre 574 mila giovani: si è deciso di estendere la proposta anche ai diciottenni non italiani ma residenti in Italia con regolare permesso di soggiorno. «È la prima volta che si usano strategie e strumenti, come l’identità digitale, come dei tasselli, dei mattoncini che vengono creati oggi, ma che potranno essere utili anche in futuro per altri scopi, garantendo massima trasparenza e velocità. Così il cittadino potrà rendersi conto che l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione può favorire anche l’innovazione e la crescita economica», commenta Antonio Samaritani, direttore generale dell’Agid, che ha impostato il progetto.