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Lifestyle

Obiettivo: zero emissioni chimiche nocive

Anche adidas, H&M, Nike e Puma tra le aziende che aderiscono a “Zero Discharge of Hazardous Chemicals” per dire stop all’emissione di materiali nocivi dalle catene di produzione di tutti i loro capi. Deadline: 31 dicembre 2020

Eliminare completamente le sostanze chimiche nocive lungo tutta la catena di produzione, fornitori compresi. È la sfida delle aziende della moda e dello sportwear che hanno aderito al progetto ZDHC, acronimo che sta per “Zero Discharge of Hazardous Chemicals”. Lanciato da realtà della moda quali adidas, C&A, H&M, Li-Ning, Nike e Puma nel novembre del 2011 (dopo che un report di Greenpeace denunciava la presenza di sostanze tossiche negli abiti sportivi delle grandi marche), ZDHC ha l’ambizioso obiettivo di far raggiungere alle aziende che vi aderiscono il difficile traguardo degli zero residui chimici. Deadline: il 31 dicembre del 2020. Fulcro del progetto: una comune tabella di marcia che, stabilendo un nuovo standard di prestazioni ambientali per il mondo dell’abbigliamento, del lusso e delle calzature, impone impegni specifici e scadenze da rispettare per far giungere le diverse realtà alla realizzazione dello stesso obiettivo. Oltre alle aziende fondatrici, hanno sposato il programma di ZDHC anche G-Star e Levi Strauss & Co. E le adesioni sono ancora aperte.

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Anche H&M tra le aziende che hanno aderito al progetto green “Zero Discharge of Hazardous Chemicals”