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A colloquio con… Bruno Fantechi

In attesa della 84esima edizione di Pitti Immagine Uomo, la nostra intervista all’amministratore delegato a.testoni

Nato in Svizzera – «terra con la quale mantengo un forte legame, essendo anche luogo d’origine di mia madre» – Bruno Fantechi ha quasi sempre vissuto a Firenze, ma per lavoro, naturalmente, frequenta e conosce molto bene Bologna, sede della a.testoni che guida come amministratore delegato. Proprio per tale motivo, Fantechi sente uno stretto rapporto con le Due Torri: «Rappresentano il luogo in cui l’azienda affonda le sue radici fin dal 1929. Inoltre mi ha conquistato il fascino della città, per le atmosfere e lo spirito che esprime, sempre molto accogliente e aperto alle novità».

Nessuno stupore, quindi che, tra i suoi piatti prediletti figurino in egual misura «tortellini e bistecca alla fiorentina», innaffiati, neanche a dirlo, da Lambrusco e Chianti rispettivamente. Ma, al timone di una piccola multinazionale di calzature e pelletteria made in Italy che conta oltre 70 monomarca e una forte distribuzione in numerosi multibrand internazionali – con vendite particolarmente interessanti in Giappone, Usa e Far East – il suo palato è stato abituato ad apprezzare anche specialità esotiche: «Quando sono in Asia mangio volentieri la cucina cinese (in particolare ravioli al vapore e tutti i vari tipi di pesce secondo la loro cucina), giapponese (noodles o yaki tori) o koreana (barbecue)». Cinquant’anni, sposato, due figli, una laurea in Economia con indirizzo in Business Administration, tra le auto Fantechi ama «Ferrari e Maserati», va ogni tanto in bici, anche se il tempo libero preferisce impiegarlo soprattutto «dedicandolo alla mia famiglia. In estate mi piace andare al mare e d’inverno a sciare». E poi tennis e scacchi tra gli hobby preferiti, insieme a film d’azione e thriller. Sul suo comodino ci sono prevalentemente testi di economia e grandi classici di spionaggio, con predilezione per autori quali John Grisham e Ken Follett. Decisamente buono il suo rapporto con la tecnologia. «Ho un iPad, un iPhone, sono su Facebook e uso diverse app. Ritengo che la Rete e i new media abbiamo riscritto la grammatica dei linguaggi di comunicazione e che sia indispensabile sia come individui che a livello aziendale maneggiare tali strumenti. Per questo promuovo personalmente sempre un maggiore utilizzo di questi mezzi anche all’interno della a.testoni: da un anno abbiamo la pagina FB dedicata e da poco abbiamo lanciato la nostra prima app».

Gli obiettivi che si è prefissato per il domani vertono su due fronti: «Nella sfera professionale vorrei riuscire a proiettare nel futuro i valori di cui la a.testoni è portatrice in termini di eccellenza dei prodotti e rispetto al legame con il territorio, creando un sentiero di crescita che unisca lo spirito contemporaneo e innovatore del brand alla sua artigianalità. A livello individuale, il traguardo è coniugare un’intensa vita lavorativa con l’importanza della famiglia, del mio ruolo di padre e marito».

E c’è un comune fil rouge che unisce i due ambiti, e che aiuta ad affrontare le varie sfide con impegno e serietà, ma senza dimenticare un pizzico di leggerezza, in linea con lo spirito emiliano in cui si è sviluppata l’azienda: «Ritengo sia importante vedere sempre il lato ironico delle cose: aiuta nei rapporti con i colleghi, con gli amici e… con se stessi!».

ASPETTANDO L’ESTATE 2014

SCARPA IN

COLORE IN

MATERIALE IN

DETTAGLIO IN

Francesine e derby in intreccio multi o monocolore. Pantofole o mocassini fondo cuoio. Leggeri e morbidi

Testa di moro, giallo girasole, cuoio e sughero. Navy e blu oltremare. Intensi come il rosso garofano o trasparenti come il vetro

Intrecci di vitello, nappa e canguro. Materiali forati, naturali, pronti per essere rifiniti con anticature e ricoloratura a mano

Giochi di infilature,dettagli pittorici, ricami e forature, accessori di ispirazione sailor (ancore e altri richiami marinari).

SCARPA OUT

COLORE OUT

MATERIALE OUT

DETTAGLIO OUT

Modelli che abbiano un’estetica senza funzionalità

Disarmonie fini a se stesse, non ricercate, che non conducano a un senso preciso

Quelli privi di innovazione o di contenuti di eccellenza

Dettagli decorativi che non abbiano un legame con l’eccellenza dei materiali o con i valori del brand di riferimento

Credits Images:

Bruno Fantechi amministratore delegato a.testoni