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Di corsa al lavoro: Londra non ha eguali

Correre, per stare in forma e liberare la mente: spopola nella capitale britannica il numero di pendolari che sceglie le proprie gambe per il percorso casa-ufficio

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Si alzano di prima mattina, zaino in spalla, e corrono per la City, verso un’intensa giornata di lavoro. Percorrono in media 15 km al giorno, a una velocità di poco più di 11 km/h. Sono i commuter runners di Londra, ovvero quei pendolari che si affidano quotidianamente alle proprie gambe per il percorso casa-ufficio.

Secondo un recente report dell’app Strava, il social network dedicato agli atleti, nella capitale britannica il numero dei runner pendolari è cresciuto del 50% nell’ultimo anno, rispetto a un +43% nel resto del mondo. Sono ancora di gran lunga inferiori ai lavoratori che si spostano in bicicletta, ma l’impennata di corridori ha portato la città in vetta a una top 10 che vede sul podio anche Amsterdam e Parigi, seguite da New York, Sidney e San Francisco. In questa particolare classifica mancano le città italiane, che presentano popolazioni decisamente inferiori rispetto a metropoli come Londra, Parigi e New York, ma non certo rispetto ad Amsterdam, seconda in classifica. Quale può essere, dunque, il motivo? Sicuramente una divario culturale, che non riguarda solo i lavoratori: a Londra, come in altre città all’estero, ci sono ben più aziende che offrono docce e spogliatoi ai propri dipendenti. Con un incentivo simile, quanti abbandonerebbero l’auto per una corsetta rigenerante?

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