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Lifestyle

Tokyo 2020, le medaglie saranno fatte coi metalli dei vecchi smartphone

Le aziende incaricate dal governo stanno ricavando il materiale necessario da schede, processori e altre componenti elettroniche dei cellulari in disuso

Le olimpiadi di Tokyo 2020 saranno all’insegna della sostenibilità. Perlomeno per quanto riguarda i premi celebrativi assegnati agli atleti vincitori. I metalli utilizzati per realizzare le medaglie, infatti, saranno completamente recuperati da vecchi smartphone. In che modo? Attraverso un’attenta operazione di riciclaggio: le aziende incaricate dal governo stanno ricavando il materiale necessario da schede, processori e altre componenti elettroniche dei cellulari in disuso. Per completare il progetto, che è stato avviato nell’aprile del 2017, i politici hanno lanciato un invito ai cittadini, pregandoli di consegnare i dispositivi elettrici non più usati e malfunzionanti nei numerosi centri di raccolta aperti nei negozi dell’operatore telefonico NTT DoCoMo, negli uffici postali e in altri luoghi pubblici. I giapponesi hanno risposto con grande partecipazione: da aprile 2017 all’ottobre dello scorso anno sono state raccolte 47.488 tonnellate di e-waste e circa 5 milioni di smartphone. Il risultato? A oggi è stata quasi raggiunta la quantità minima di metalli necessari per produrre le medaglie, ossia 30.1 kg di oro, 4.100 kg di argento e 2.700 kg di bronzo.