Connettiti con noi

Lifestyle

Parlare alle aziende

Perché il golf resta una formidabile chance di incontro e comunicazione: l’opinione è l’esperienza di Maria Teresa Corvini, presidente del GC Zoate di Tribiano (Mi)

Quali sono i primi segnali per il 2016?È ancora prematuro tracciare delle considerazioni sull’andamento di questo inizio di stagione e, ancora di più, fare previsioni. Un aspetto che, tuttavia, indica un segnale sicuramente positivo è la presenza degli sponsor che sono presenti e numerosi. Il golf, per molte realtà imprenditoriali e aziendali, mantiene il suo fascino e la connotazione di strumento di comunicazione apprezzato e interessante. La conseguenza è così un calendario gare vario e intenso non solo dal punto di vista sportivo, ma anche dei marchi che scelgono il nostro club.

Ci sono stati errori in questi anni?Arriviamo da anni impegnativi, in cui l’andamento economico e sociale generale non florido ha avuto riverberi consistenti anche sul nostro. Le scelte di molti club si sono orientate in altre direzioni, portando a una domanda di golf insufficiente rispetto all’offerta che i molti circoli italiani propongono. Per la necessità di aumentare la base dei praticanti sono state intraprese iniziative che hanno avuto sì alcuni effetti (temporaneamente) utili, ma in alcuni casi, come il tesseramento libero senza limiti, hanno creato non poche difficoltà ai club.

Quali sono gli aspetti da migliorare?Ciò che appare un punto debole del nostro movimento è la scarsa collaborazione tra i presidenti dei circoli. Le diverse condizioni e i contesti non favoriscono una vera unità: si pensi, per esempio, alle opportunità turistiche che esprimono zone come il Lago di Garda o quello di Como rispetto a Milano che, seppur interessante, non riesce a stimolare il turista-golfista (anche l’Expo non ha generato reali ritorni). Una più significativa condivisione di idee e programmi sarà una delle chiavi per sostenere il movimento, anche in prospettiva Ryder Cup.

I vostri piani in che direzione vanno?Vogliamo rinforzare le caratteristiche del nostro circolo che, oltre al versante golfistico in senso stretto, ha sempre al centro l’idea di essere anche un punto di coinvolgimento e aggregazione per i soci attuali e futuri. In questo modo, da un lato puntiamo ad avere la struttura sportiva in condizioni di eccellenza, curando il percorso nell’arco di tutta la stagione; dall’altro la caratterizzazione di “Circolo di campagna”, che compare nel nostro nome, intende evocare un aspetto, quello della convivialità e dell’accoglienza, che ricerchiamo attraverso eventi, occasioni e serate. Vogliamo che i nostri soci siano contenti di esserlo. In termini di azioni più specifiche, in parallelo con promozioni soprattutto mirate sui giovani, organizziamo iniziative quali open day con scuole, gruppi di potenziali neo appassionati o società. Uno dei segmenti che può essere particolarmente ricettivo, ma che negli ultimi anni si è un po’ perso, è quello dei 25-35enni.

Anche per dare ossigeno ai conti…Lavorando con attenzione, lo scorso anno abbiamo chiuso in pari, anche se le difficoltà per garantire servizi e qualità ai nostri 240 soci sono state tutt’altro che trascurabili. Nel mix di entrate tra quote e green fee ci attestiamo su un 70-30%: il calendario gare gioca un ruolo importante anche se puntiamo a mantenere il giusto equilibrio con il “fuori gara” (con orari bilanciati e spazi adeguati) per chi preferisce un golf meno competitivo.