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Figc, Sky si schiera contro Tavecchio

“Necessità di rinnovare” e il presidente della Lnd non sarebbe l’uomo giusto, “non rappresenta il nuovo”. E l’emittente si schiera con Demetrio Albertini, ma anche con Mancini e i ‘suoi’ Gianluca Vialli e Alessandro Del Piero

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La Federcalcio italiana ha necessità di rinnovarsi e la figura di Carlo Tavecchio – polemiche su frasi razziste a parte – non è quella giusta. È la presa di posizione dell’emittente televisiva Sky che, in un documento confidenziale pubblicato dall’agenzia di stampa Andkronos, si schiera apertamente contro l’attuale candidato alla presidenza della Figc, aprendo invece a una candidatura come quella di Demetrio Albertini. “La necessità di rinnovare i vertici della Federcalcio – si legge nella nota – scaturita dalle dimissioni di Abete in seguito all’eliminazione della nazionale italiana dai Mondiali, può rappresentare un’opportunità per l’avvio di un più ampio processo di riforma del sistema calcio italiano, indispensabile per accrescere in prospettiva la competitività e il valore del prodotto, il suo appeal sportivo e culturale e la sua sostenibilità economico-finanziaria”. Nella nota Sky sottolinea la delicatezza del processo di rinnovamento per un’industria che “incide per l’1,6% sul Pil nazionale” e ammette come sia “difficile immaginare che le istanze di cambiamento provengano dalle persone che alla crisi di sistema hanno contribuito. L’eventualità dell’elezione di Tavecchio, a oggi il nome che pare riscuotere la maggioranza dei consensi nel sistema Figc, non è un segnale incoraggiante. E questo non tanto per l’età anagrafica del candidato (71 anni), ma perché rappresenta vecchie logiche gestionali – si legge –. In primo luogo, non rappresenta il ‘nuovo’ ed è quantomeno corresponsabile dell’attuale stato di crisi sistemica: è in Federazione da circa 30 anni, da 15 alla guida della Lega Nazionale Dilettanti (Lnd). Secondo, non è un uomo di sport, ma figlio di una gestione ‘politica’ dello sport; terzo, ha sempre gestito la Lnd e potrebbe non avere le competenze adeguate alla guida di un’industria multinazionale quale il calcio moderno deve essere; infine, difficilmente potrebbe rappresentare un ‘esempio’ per le nuove generazioni, anche alla luce delle numerose condanne ricevute per diversi reati (falso in titolo di credito, evasione fiscale, omissione di versamento di ritenute previdenziali, ecc.).Chi allora? Sky sottolinea come “nomi nuovi, provenienti dal mondo dello sport, con profilo internazionale e comprovate capacità gestionali e anche in grado di assurgere a simbolo di una vera rivoluzione ‘culturale’ non mancherebbero”. Si fa il nome dell’altro candidato, Demetrio Albertini, che ha ufficializzato la sua candidatura, ma anche del tecnico Roberto Mancini, di Gianluca Vialli e del calciatore Alessandro Del Piero; questi ultimi due fanno o hanno fatto parte del team di commentatori di Sky Italia.

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Meglio di Tavecchio
Per Sky l'ex calciatore e dirigente Figc potrebbe essere il simbolo della rivoluzione 'culturale' nel calcio italiano (foto © Getty Images)