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Lifestyle

Il serbatoio è un optional

Potete avere mille e un motivo per voler risparmiare sul carburante: budget, understatement, coscienza ecologica. Ma d’ora in avanti non avete più scuse. Perché anche le auto al top di gamma sono diventate super risparmiose

E’ un mondo difficile per l’automobile, che va a tante velocità diverse. C’è quella dei paesi emergenti con i ricchi cinesi e indiani che vivono la macchina come l’ostentazione del loro successo sociale e acquistano Ferrari e Aston Martin, Maserati e Jaguar, Lamborghini e Bentley, Porsche e Rolls-Royce. C’è quella della politica italiana, e delle auto blu, un fenomeno simile all’Idra mitologica dalle nove teste: ogni volta che si cancella un veicolo, tentando una forma di risparmio, ne rispuntano due con costi d’esercizio raddoppiati a carico della collettività. C’è, poi, il passaparola tutto italico che consiglia, di questi tempi, d’evitare di esibire il proprio status economico. E non tanto perché le soffiate ai numeri verdi della Guardia di Finanza sono sempre in agguato, quanto perché l’understatement paga sia in termini di immagine sia sul piano delle finanze familiari. Non manca, purtroppo la velocità del caro-petrolio, sempre in accelerazione, che comporta a tutti gli automobilisti una maggiore spesa da destinare al carburante. Bisogna, allora, rassegnarsi a guidare vetture piccole, anonime e per di più lente come lumache a quattro ruote per far quadrare i conti, la morale, l’etica? Fortunatamente no. I trend setter avevano già annusato il cambiamento di tendenza e avevano indicato ai costruttori di auto di lusso la strada del downsizing, cioè motori più piccoli montati su auto più leggere. Meno peso, meno cubatura uguale a minori consumi. E il piacere di guida? Anche qui, per fortuna, è invariato.

ESCLUSIVE E PARSIMONIOSE

Allora non sorprende che Jaguar abbia equipaggiato la Xf con un diesel 2.2, una cilindrata fino a qualche mese fa giudicata non consona a esaltare le qualità della blasonata e grintosa ammiraglia. Eppure la Xf 2.2 non tradisce la fama di Jaguar: con i suoi 190 cv scatta da 0 a 100 in 8,5 secondi, tocca i 225 orari con il vantaggio di percorrere oltre 20 km con un litro di gasolio. E quando si interroga il listino si scopre che costa la metà, 46.700 euro, rispetto alla Xf 5.0 V8 S/C da 510 cv. Nemmeno meraviglia che Mercedes-Benz sulla sua ammiraglia Classe S 2.2 (da 76.650 euro) abbia trapiantato quattro cilindri turbo diesel da 204 cv, che accelera da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi e tocca i 240 orari promettendo di percorrere sul ciclo extraurbano 20 km con un litro di gasolio. Una versione che, in fatto di consumi, bagna il naso alla Classe S Hybrid (da 96.000 euro), la berlina di prestigio con motori benzina ed elettrici, che di chilometri con un litro di verde ne fa meno di 16. Certo ad andare in giro con la Classe S non si passa inosservati, mentre l’ultima Bmw Serie 1 a cinque porte, unica trazione posteriore della categoria, garantisce un certo anonimato e una buona dose di eleganza. Anche un bel taglio ai consumi visto che la 1.6d (da 27.700 euro) con cambio manuale a sei marce, secondo i dati Bmw, copre 26 km con un litro di gasolio per un’autonomia di marcia, con un pieno, di oltre 1330 km. L’Alfa Romeo Giulietta, equipaggiata con il motore 1.6 diesel Jtdm di seconda generazione da 105 cv (da 21.700), fa ancora meglio: 27 km con un litro e l’autonomia, grazie al serbatoio da 60 litri contro i 52 di Bmw Serie 1, sale a 1600 km. Ancora meglio secondo i dati offerti da Audi, fa l’A3 Sportback 1.6 Tdie (da 27.600 euro) un concentrato di tecnologia efficiente. Il quattro cilindri da 105 cv, accoppiato a un cambio manuale cinque marce, vanta un consumo di 3,4 l/100 km, per 29,3 km con un litro di gasolio. Un risultato ottenuto tramite l’allungamento dei rapporti di terza e quinta marcia, pneumatici con minore resistenza al rotolamento, indicatore di cambiata ottimale e un leggero abbassamento dell’assetto per migliorare l’aerodinamica.

AMICHE DELL’AMBIENTE

Se, però, si guarda anche all’aspetto virtuoso nei confronti dell’ambiente è la Lexus Ct200h a eccellere: solo 87 g/km di CO2 contro i 99 della A3, i 114 di Giulietta e Serie 1. I consumi della compatta giapponese di lusso si attestano sui 27,7 km per litro: la Ct200h va a benzina e bruciando questo carburante la CO2 si attenua e nello specifico il particolato, la pericolosa polvere sottile frutto della combustione dei motori diesel, esiste a valori infinitesimali. Anche gas come Gpl e metano sono nemici delle polveri sottili. Per chi, però, è attento ai conti, il metano è la soluzione più conveniente. Nei listini si trovano vetture di prestigio spinte dal metano: Mercedes-Benz ha investito sulla sua piccola ammiraglia, la Classe E, progettando il posto per le bombole ed equipaggiandola con un motore 1.8 a benzina, da 163 cv. Griffata 200 Ngt BlueEfficiency è in vendita con prezzi da 49.400 euro. Le prestazioni sono interessanti: 0-100 in 10,4 secondi e 224 all’ora di velocità massima. I conti sui consumi strabilianti: chi fa 40 mila km all’anno, con la benzina spende circa 5.900 euro, con il metano 2.100, uguale risparmio di 3.800 euro. Ecco perché anche Volkswagen non ha esitato a sviluppare la Passat station wagon 1.4 Tsi Comfortline Ecofuel (31.400 euro), che utilizza un sofisticato 4 cilindri turbo da 150 cv, 0-100 in 9,8 secondi e 214 km/h di velocità massima. Anche in questo caso i risparmi sono esaltanti: 40 mila km a benzina costano di carburante circa 5.000 euro, a metano 1.700, per una minore spesa di 3.300 euro.

I BENZINAI LE ODIANO, VOI LE AMERETE

Nella tradizionale classifica delle auto più “odiate” dai benzinai sono soprattutto le city car a occupare i primi posti. Scozzese nelle dimensioni e nei consumi è, per esempio, la Smart con il motore diesel da 800 cc: 31 km con un litro e 86 g/km di CO2. Meglio la cabrio: il prezzo parte dai 12.800 euro e i posti sono solo due, ma è una delle soluzioni più eleganti per muoversi nei centri storici e più pratiche grazie alla lunghezza di 270 cm. Accreditata per l’impressionante percorrenza di 33 km per litro è la Volkswagen Polo dotata di motore da 1.2 a tre cilindri da 75 cv e 89 g/km di CO2 che nella versione cinque porte BlueMotion costa 17.200 euro. La pratica 0-100 viene evasa in 13,9 secondi e la velocità massima è di 173 km/h. Intorno ai 26 km per litro di gasolio pone la tre porte Volvo C30 D2 con motore diesel 1.6 da 115 Cv. Look e carrozzeria originale per questa svedese dalle dimensioni da segmento medio, lunga 427 cm. Interessante per i quattro posti individuali e il vano di carico capace di ospitare da 251 ad 894 litri. Prestazioni: 0-100 in 11,3 secondi, 190 orari di massima. Prezzi da 19.600 euro. Anche l’italiana più glamour, la Fiat 500 entra nel novero delle più avare. E lo fa utilizzando un motore a benzina, che notoriamente è più avido di carburante di un diesel. Ciononostante percorre oltre 27 km con un litro di verde ed emette 92 g/km di CO2 grazie a un motore premiatissimo: il due cilindri Twin Air con turbocompressore. Questa versione ecologica di Fiat 500, non necessita di particolari presentazioni, costa intorno ai 13.500 euro, scatta da 0-100 in 11 secondi, raggiunge i 173 km/h. Dunque ci sono tanti modi per evitare di alleggerire troppo il portafoglio senza dimenticare che l’automobile, per molti, è un’estensione della propria personalità. Per fortuna, visto che al cuore è difficile comandare. O meglio … non si comanda.