5 Stelle al servizio di Salvini
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Mi sono sbagliato: i 5 Stelle non sono un pericolo per la democrazia, ma per gli spettacoli di varietà. Assetati di potere più di Matteo Renzi (e ho detto tutto), contraddittori come una salsina agrodolce, bugiardi come un seno al silicone, hanno una sola funzione: portatori d’acqua all’unico partito italiano che ha un’idea chiara, semplice, lineare del futuro, cioè la Lega di Salvini. Può piacere o non piacere, ma la Lega è l’unico partito italiano, cespugli a parte, del quale si conoscono ideali, propositi e strumenti per portarli a compimento. Politicamente parlando tutti gli altri sono dei nani. Quindi è vero: quello che si è insediato è il primo monocolore della seconda Repubblica nel quale i 5 Stelle fungono da sleeping partner incapaci di alzare la voce non tanto e non solo per la loro proverbiale incompetenza, ma perché si sono legati a una serie così numerosa di lacci e lacciuoli che gli rendono impossibile il sano e legittimo esercizio del potere.
Quali sono questi lacci e lacciuoli? Li elenco premettendo che non importa che siano stati o saranno disattesi, perché sono lacci e lacciuoli soprattutto psicologici. Massimo due mandati (che impedisce la crescita di una classe dirigente a eccezione di quel bunker della Casaleggio); trasparenza (che impedisce il compromesso); onestà (che confligge con la meritocrazia); massimalismo (che impedisce la concretezza). È grazie all’imposizione di questi principi (vabbè) che i 5Stelle si riducono all’unico ruolo che gli è concesso: sleeping partner di un governo di destra.
Ed esattamente come uno sleeping partner non alzeranno mai la voce, non protesteranno mai, aspetteranno la fine dell’anno per incassare il dividendo senza chiedersi come è maturato. E questo per il suo, come detto, rivendicato apolidismo politico che, come l’acqua, li fa adattare al momentaneo contenitore. E, peggio di uno sleeping partner , non faranno mai saltare il banco, nemmeno se il dividendo non arrivasse, ovvero, politicamente parlando, nemmeno se si accorgessero che il loro consenso cala a causa dello strabordante attivismo politico della Lega, perché sanno di avere una sola occasione, o, meglio, Di Maio sa che ha solo questa occasione e che alla prossima tornata elettorale non potrebbe più ricandidarsi, per la regola del doppio mandato. A meno, quindi, di scandali talmente fragorosi da annientarli, i 5 Stelle resteranno attaccati alla poltrona del potere più e più a lungo di qualsiasi altro partito della prima Repubblica. Mettiamoci il cuore in pace.
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