Articolando
Rolling Stones, ovvero il ritorno dei bad guys

Il 21 giugno, davanti a un pubblico che si profila come di consueto oceanico, i Rolling Stones si esibiranno allo stadio San Siro di Milano. Ammettiamolo: gli Stones sono molto di più di una band; perché sono gli autentici interpreti di un pensiero che non si può definire superato o vecchio: sono la quintessenza del Rock. Quindi, poco importa se alcuni critici mestieranti biasimeranno la loro esibizione definendola – vista l’età dei componenti del gruppo – non più così intensa. Anche perché è un dato di fatto che gli anni passino inesorabilmente per tutti… La verità è che questi “ragazzi” inglesi (tutti ultrasettantenni) più di altri loro colleghi – vedi, per non andare troppo lontani, i Beatles – sono riusciti a dominare il tempo riproponendosi ogni volta in modo ineguagliabile.Gli Stones sono “veri” nel rappresentare in ogni pezzo musicale la trasgressione, la rivolta, la lottacontro la discriminazione di qualsiasi natura.

I giovani possiedono il futuro
Da alcune settimane, grazie al rallentamento dei contagi, sembrava potesse aprirsi una nuova fase dove ritrovare maggiore serenità e la giusta energia per affrontare il futuro. Purtroppo, lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina ha creato un’ulteriore occasione di ansia e tensione.

Alla ricerca del leader
È indubbio che il cambiamentogenerazionale da tempo in atto e la pandemia stiano accelerando in ambito sociale la trasformazione degli stili di vita di ognuno di noi. Così come è ormai chiaro a tutti che un pensiero poco attento alla causa comune non riesca più a proporre soluzioni ottimali che...
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Alla ricerca della meritocrazia
Che ci si stia muovendo per favorire la definizione di un nuovo sistema socio-economico è un dato di fatto. Ci troviamo – dopo anni vissuti, in alcuni casi, irresponsabilmente – a dover agire con velocità e determinazione. D’altra parte, lo facciamo sia per noi che per i nostri figli, così come per le nostre aziende e le nostre città.
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Il profumo del cambiamento
Da poche settimane si è chiuso il G20. Con responsi non poi così chiari, anche se per la prima volta si è costruita una comunione d’intenti fondamentale per dare origine ai necessari cambiamenti. Tuttavia, rituffandoci nella nostra quotidianità sentiamo ripetere frasi del tipo: «non tornerà tutto come prima!
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