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Lavoro

Salari, le donne in Italia sotto un tetto di cristallo che non permette loro di crescere

Le lavoratrici in Italia, guadagnano fino al 23% in meno rispetto ai colleghi maschi. A rischio non solo donne dalla bassa scolarità, ma anche quelle impegnate nelle professioni “intellettuali-scientifiche”

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Le differenze salariali tra uomini e donne in Italia sono alte, con punte che arrivare a toccare addirittura il 23%. Il dato emerge dall’ultima ricerca dell’Isfol, l’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, denominata “Rompere il cristallo”, terzo e ultimo volume di una vasta indagine che ha raggiunto oltre 9 mila nuclei familiari.L’indagine fotografa un’Italia nella quale il gap retributivo di genere, calcolato in termini di salario medio orario, è pari al 7,1%. Tale valore supera ampiamente il 15% tra le lavoratrici con bassa scolarizzazione, mentre si attesta al 13% tra quelle con alta scolarizzazione. Solo tra le diplomate il differenziale retributivo scende al di sotto del 10%. Particolarmente svantaggiate risultano le donne prive di alcun titolo, con un Gender Pay Gap (GPG) pari al 22,9%. Il GPG è più alto tra le giovani e le lavoratrici anziane, mentre è relativamente contenuto tra quelle in età compresa tra i 30 ed i 39 anni.Sotto il profilo settoriale, le disparità maggiore in termini di salario medio orario si registrano, da una parte nelle professioni “intellettuali-scientifiche”(25,3%) e, dall’altra, nelle professioni ‘”non qualificate-agricoltori-operai”’ (21,1%).“Le donne – ha dichiarato il presidente dell’Isfol, Sergio Trevisanato – hanno un tetto di cristallo che è posizionato sopra le loro teste. Arrivate fino ad un certo punto della carriera questa lastra, invisibile ma persistente, gli impedisce di progredire ulteriormente nel mercato del lavoro. Ma c’è anche un terreno appiccicoso, che le intrappola dal basso”.